L'uso della biometria per attivare il funzionamento degli smartphone è già largamente diffuso ed ora, dopo essere state implementate negli ultimi anni, soluzioni come il riconoscimento facciale - molto più pratico rispetto alla scansione delle impronte digitali - sta per debuttare anche nelle auto di normale produzione. Una prima applicazione, anche se solo a livello di concept, era stata mostrata dal Gruppo Hyundai nella barchetta Genesis Essentia svelata al Salone di New York del 2018, ed in cui le porte si aprivano e la propulsione elettrica si attivava con il riconoscimento delle impronte digitali e quello facciale.
Una ricerca realizzata lo scorso anno da IBM negli Stati Uniti, in Asia e in Europa ha evidenziato che il 67% si trova già a proprio agio nell'utilizzare la tecnologia biometrica nei dispositivi che già la propongono e che una quota ancora superiore (l'87%) apprezzerà questi sistemi di attivazione anche in altre future applicazioni. Uno degli usi più pratici per il riconoscimento facciale, spiegano gli esperti, riguarderà poi il car-sharing; per proteggere il parco veicoli a disposizione sulle strade da ripetuti furti o danni. Le aziende del settore potranno creare liste di 'immagini facciali' di clienti non più ammessi al servizio per la elevata incidentalità e addirittura di vandali e ladri, così da bloccarli alla guida e inviare un avviso alla base del noleggio.
Spesso, infatti, i driver non autorizzati o i guidatori privi di patente utilizzano ID di conoscenti o peggio sottratte per ottenere l'indebito accesso al veicolo, ma il sensore biometrico riconoscerà subito il volto notificando la non corrispondenza con i dati archiviati.
Da riconoscimento biometrico nelle auto molta più sicurezza
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