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Italiani al volante, troppo veloci ma meno smartphone

L'indagine dell'Anas, per il 60% utile il nuovo codice

Redazione Ansa

Per un italiano su due superare i limiti di velocità "non è pericoloso"; migliora però il comportamento sull'uso dello smartphone alla guida, mentre nel complesso la percezione che gli italiani hanno di sé e degli altri al volante quest'anno peggiora leggermente: il voto è 8 contro un 9 dell'anno scorso. Il 64,7% comunque crede di essere un guidatore esperto. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal rapporto annuale dell'Anas sugli stili di guida degli italiani, presentato oggi, e condotto su un campione di 4mila persone e oltre 3.500 osservazioni dirette su strada.

Tra i partecipanti alla presentazione al Tempio di Adriano, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e l'inviato speciale delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale, Jean Todt. Entrando più nel dettaglio, secondo il 51% degli italiani non è rischioso superare i limiti di velocità, solo il 34,7% ritiene utile rispettarli mentre il 16,4% ritiene che "un guidatore esperto possa superarli". E tra gli italiani, i baresi risultano essere i più indisciplinati alla guida, con un automobilista su tre al volante che corre oltre i limiti di velocità: il 34,6% dei veicoli. Segue Torino con il 19,7% mentre Roma "risulta la più virtuosa": i limiti sul Grande Raccordo Anulare vengono superati solo fra lo 0,4% e l'1%, evidenzia il rapporto Anas. Progressi invece sull'uso dello smartphone al volante, si utilizza di meno: il 7,4% contro il 9,6% del 2023 e il 10,3% del 2022. Gli under 40 tuttavia peggiorano il dato: il 9,9% lo usa contro il 5,6% degli over 60. Allarmano le risposte su alcol e stupefacenti: solo il 72,5% pensa che siano sempre pericolosi mentre per l'8,4% sono "irrilevanti alla guida".

Su questo fronte però è in arrivo una stretta decisa e con il nuovo codice della strada "qualunque positività a qualunque tipo di droga ti inibisce la possibilità di continuare a guidare", chiarisce il vicepremier e ministro Matteo Salvini. Inoltre fra gli intervistati l'11,4% ritiene che durante la guida "si possa fare altro" mentre soltanto il 55,4% del campione è convinto che gli incidenti stradali dipendano da comportamenti errati. "I dati emersi dimostrano la necessità di più investimenti sull'educazione stradale e la consapevolezza di rischi e pericoli al volante", ha detto l'amministratore delegato di Anas, Aldo Isi, aggiungendo che Anas "sta lavorando per potenziare ancor di più gli standard di sicurezza della propria rete". Il 60,1% degli intervistati ritiene comunque che il nuovo Codice della Strada, in via di approvazione definitiva in Parlamento sia utile. E il nuovo codice "sarà più severo" perché "l'obiettivo è ridurre il numero degli oltre 3.000 morti", "una strage inaccettabile" sulle strade italiane, ribadisce Salvini secondo il quale il provvedimento dovrebbe avere avere l'ok definitivo entro questa settimana e diventare norma con la pubblicazione in Gazzetta.

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