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Covid: 24.099 nuovi casi, 814 vittime

212.741 tamponi, rapporto con positivi sale a 11,33%

Redazione Ansa

 Sono 24.009 i nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Le vittime sono 814., mentre i guariti o dimessi sono 25.576 guariti 

Il numero di tamponi per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore è di 212.741 (-13.988 rispetto a ieri), con un rapporto con i nuovi positivi (24.009) che sale all'11,3%

Il numero di pazienti in terapia intensiva scende di 30 unità, nonostante i 210 nuovi ingressi giornalieri in reparto. Scende anche il numero dei ricoverati con sintomi che dai 31.772 di ieri passa ai 31.200 di oggi (-572). Il numero degli attualmente positivi scende di 2.280 unità (sono 757.702), mentre il numero dei dimessi o guariti supera quello dei positivi di oltre 110 mila persone. 

L'Italia si sta lentamente 'decolorando' e questo riflette che in qualche modo un pò in tutti i paesi Ue l'epidemia sta cominciando a decrescere,  ha affermato il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro alla conferenza stampa al ministero della Salute sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. 

"L'Italia ha ancora valori piuttosto elevati di incidenza, quindi il trend è decrescente ma il numero di nuovi casi quotidiani è ancora importante", ha aggiunto. "Per l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica la curva comincia a flettersi - ha detto Brusaferro -. Tuttavia ancora siamo sopra la soglia di emergenza anche se la curva si è appiattita, quindi c'è la necessità di dilazionare gli interventi programmati".

"In larga parte delle regioni c'è un sovraccarico e un rischio alto. La trasmissione ha raggiunto Rt inferiore a 1 e c'è un calo dell'incidenza, che però rimane elevata. Quindi siamo in una situazione di miglioramento ma di assoluta attenzione perchè il numero di 20mila casi al giorno è ancora troppo alto. Bisogna portare tutte le regioni sotto Rt 1", ha sottolineato Brusaferro, spiegando che 'i deceduti hanno età media di 81 anni. Le terapie intensive ospitano soprattutto persone oltre 70 anni e prevale la popolazione maschile'.

'Oggi abbiamo oltre 24mila test positivi, in leggero aumento rispetto a ieri, e come proporzione di positivi siamo ancora sopra al 10%, e quindi siamo ancora ad un livello elevato di circolazione virale. I decessi sono 814, ancora molti, ma tale numero può restare elevato per un certo periodo, ha affermato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, durante la conferenza stampa al ministero, precisando che "ancora per un certo periodo vedremo un numero rilevante di persone che entreranno in terapia intensiva, sono coloro che si sono infettati nelle scorse settimane'. "E' ancora alto il tasso di occupazione delle terapie intensive che si trova al di sopra della soglia critica anche se si nota un iniziale lieve decremento dei ricoveri ospedalieri e terapia intensiva. L''incidenza è ancora elevata, intorno a 570 casi per 100mila abitanti. Grazie alle misure di contenitmento scende di poco, al di sotto di 1, l'Rt. E' necessario continuare a tenere comportamenti prudenti: evitare aggregazioni, distanziamento sociale, lavaggio frequente delle mani e la mascherina anche in previsione delle prossime feste", ha detto Rezza.

Ha inoltre spiegato che 'non c'è una evidenza che ci dica che chi è stato infetto o malato non possa fare dopo il vaccino, quindi in teoria chiunque può fare il vaccino anti Covid. E' solo una questione di priorità. Se si dovessero fare delle priorità, allora si potrebbe vaccinare prima chi non si è ammalato perchè si presuppone che chi si è infettato abbia una certa protezione'.

 

 

 

 

 

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