(ANSA) - ROMA, 17 GIU - rubrica emicrania
Farmaci per l'emicrania, sciolto il sospetto su alcuni rischi
legati all'uso in gravidanza: infatti un lavoro pubblicato sulla
rivista Jama Network Open e condotto presso l'Università di Oslo
scagiona i triptani. Usati in gravidanza, non aumentano il
rischio di iperattività e deficit di attenzione come temuto
finora.
Lo studio ha coinvolto un campione vastissimo di decine di
migliaia di bambini e ragazzi con una diagnosi di ADHD o con
sintomi compatibili con il disturbo o senza disturbi.
I triptani sono comunemente utilizzati nel trattamento
dell'emicrania. L'esposizione prenatale ai triptani in passato è
stata associata a problemi del neurosviluppo fetale; tuttavia,
le informazioni sulla sicurezza a lungo termine dell'uso dei
triptani in gravidanza sono limitate e tutt'altro che
conclusive.
In questo studio gli esperti hanno voluto esaminare
l'associazione tra l'uso materno di triptani durante la
gravidanza e la diagnosi e i sintomi del disturbo da deficit di
attenzione/iperattività (ADHD) nella prole. Sono stati inclusi i
figli unici di donne con emicrania prima o durante la
gravidanza. I bambini esposti ai triptani nella vita
intrauterina sono stati confrontati con 2 gruppi di bambini non
esposti ai farmaci, le cui madri hanno riferito di aver sofferto
di emicrania durante la gravidanza e solo prima della
gravidanza.
Ebbene, prendere i triptani in gravidanza non è risultato
associato a un aumento di rischio che il bambino sviluppi ADHD o
manifesti almeno alcuni sintomi del disturbo. Inoltre, la
diffusione dell'ADHD tra i bambini la cui mamma ha assunto i
farmaci in gravidanza è assolutamente simile alla diffusione del
disturbo nella popolazione pediatrica generale.
Questo studio offre quindi rassicurazioni alle donne che sono
costrette ad assumere triptani in gravidanza. (ANSA).
Farmaci emicrania in gravidanza non aumentano rischio ADHD
Studio condotto su uso triptani, coinvolte decine migliaia bimbi