Sono dieci milioni di euro i fondi messi a disposizione delle Regioni per il biennio 2023-2024 per realizzare i progetti a sostegno di chi soffre di emicrania cronica. Tuttavia per raggiungere tale obiettivo occorre più tempo. Infatti restano pochi mesi per implementare le piattaforme informatiche, avviare i piani di formazione, creare i registri di patologia, stabilire i percorsi terapeutici e assistenziali (Pdta) e le reti e le Regioni chiedono la proroga delle scadenze. Questo il contenuto del dibattito sull'indagine "Emicrania: progetti innovativi di presa in carico" tenutosi oggi alla Camera dei Deputati. A moderare l'incontro Angela Ianaro, presidente della Rete Interistituzionale Scienza & Salute e professoressa ordinaria di Farmacologia con un passato di deputata nella scorsa legislatura.
"La cefalea colpisce circa il 12% degli individui ed è la patologia neurologica più diffusa nel mondo. La legge del 2020 ha sancito la cefalea primaria cronica come malattia sociale e il governo Meloni ha dato piena attuazione attribuendo alle Regioni capacità di spesa", ha detto Federico Mollicone, deputato di Fratelli d'Italia e presidente della VII commissione Istruzione, Scienza e Ricerca della Camera, presente all'incontro.
"L'obiettivo di consapevolezza della popolazione e di superamento dello stigma legato all'emicrania potrà essere raggiunto con il potenziamento di campagne di comunicazione sin dalle scuole in grado di aumentare i livelli di prevenzione e abbattere i costi diretti e indiretti sul servizio sanitario nazionale", ha aggiunto.
Le principali società scientifiche coinvolte nel progetto, Sin, Sisc e Anircef hanno auspicato la creazione di un tavolo di lavoro sull'emicrania in seno al ministero della Salute allo scopo di proseguire con un coordinamento nazionale quanto messo in campo sino ad oggi dalle Regioni.
"Cosa vuol dire avere mal di testa tutti i giorni della nostra vita? Vuol dire avere una vita fatta di speranza che la cura che stiamo facendo possa giovare al nostro male, una vita fatta di rinunce e di privazioni, una vita passata nella paura che arrivi l'attacco in attesa del dolore che toglie anche il respiro. L'emicrania è, ancora oggi, ampiamente sottostimata. Eppure, secondo l'Oms è la terza patologia più frequente. Bisogna continuare il percorso intrapreso con il riconoscimento di patologia sociale e inserire la patologia nei Lea", ha detto la presidente onoraria dell'Associazione Alleanza Cefalagici Lara Merighi.
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