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Rischio fai da te per emicrania, ruolo chiave delle farmacie

Esperto, il 40% di chi chiede consiglio soffre di emicrania

Rischio fai da te per emicrania, ruolo chiave delle farmacie
Rischio fai da te per emicrania, ruolo chiave delle farmacie

Redazione Ansa

Rischio fai da te per la gestione dell'emicrania, col pericolo di cronicizzare il disturbo: di tutte le persone che chiedono un consiglio al proprio farmacista di fiducia per una cefalea che li affligge, ben il 40% soffre di emicrania, per lo più donne e con basso livello di istruzione e scarsa consapevolezza della complessità del loro disturbo e delle opportunità di cura e prevenzione. I farmacisti possono fare la differenza e indirizzare queste pazienti dallo specialista, disincentivando il fai da te e l'uso di analgesici come unico rimedio per il disturbo.

È quanto spiega Paolo Martelletti, docente alla Università Unitelma Sapienza di Roma: "La cefalea è una delle motivazioni più frequenti che portano il paziente a rivolgersi a un professionista della salute, in primis per avere sollievo durante un attacco e poi per chiedere un consiglio su come gestire il disturbo non solamente nell'immediato ma a lungo termine". Proprio sulla base di questa necessità - sottolinea l'esperto - lo snodo principale quotidiano ed immediato per il paziente con una cefalea diventa la farmacia ed è per questo che Martelletti si è fatto promotore di un corso gratuito per i farmacisti affinché sappiano consigliare non solamente il farmaco da banco più idoneo per gestire l'attacco, "ma anche orientarsi e quindi individuare immediatamente la forma di cefalea che il paziente descrive, e se necessario come nelle forme croniche di emicrania, nella cefalea a grappolo, e nella nevralgia del trigemino, indirizzare il paziente verso un percorso di prevenzione con i tanti farmaci innovativi oggi disponibili". "In questo modo - afferma Martelletti, direttore scientifico del corso - si potrà creare una catena virtuosa che partendo dalla farmacia per i casi più complessi porterà o al medico di medicina generale o allo specialista, sì da evitare che questi casi evolvano col passare del tempo in una forma di cefalea cronica con abuso di analgesici".

Il corso è tenuto da un gruppo di esperti delle varie specialità, iniziando dai farmacisti, ai medici neurologi, internisti, fisioterapisti, psicologi e neuropsichiatri infantili. Le cefalee sono un problema sociale di così vasta entità, conclude Martelletti, che solo una sinergia trasversale tra Farmacia, Ospedali e Specialisti può risultare efficace al loro adeguato trattamento. 
   

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