(ANSA) - ROMA, 04 MAG - Oggi le persone con diabete
utilizzano dei misuratori della glicemia per la gestione della
patologia, ma ad aprire la strada al monitoraggio casalingo è
stata una chimica, Helen Murray Free. A lei si deve lo sviluppo,
nel 1956, di un test che ha semplificato anche molto la
diagnosi, basato su strisce reattive nelle urine.
I coniugi Free hanno dovuto affrontare due sfide riguardo al
test. In primo luogo, avevano bisogno di perfezionarlo in modo
che rilevasse solo il glucosio, la forma di zucchero che si
trova nelle urine delle persone con diabete. In secondo luogo,
le sostanze chimiche di cui avevano bisogno erano
intrinsecamente instabili, quindi dovevano trovare un modo per
impedire loro di reagire alla luce, alla temperatura e
all'aria.Il primo problema è stato facilmente risolto con l'uso
di un enzima sviluppato di recente che reagiva solo al glucosio.
Per stabilizzare le sostanze chimiche, i Free hanno sperimentato
solvente della colla, fecola di patate, vernice, e albumina
d'uovo prima di stabilizzarsi sulla gelatina, che sembrava
funzionare meglio. (ANSA).
Diabete, morta chimica che innovo' test urine
Helen Murray Free, col marito ideo' strisce reattive