Diabete

Negli studi dei diabetologi arriva Decalogo salute gengive

Insieme a screening congiunto,frutto dell'accordo Sidp,Sid e Amd

Redazione Ansa

Anche se spesso lo ignora, chi ha il diabete ha un rischio molto maggiore di soffrire di infiammazione cronica delle gengive, condizione detta parodontite e che, se non curata, può portare alla perdita precoce dei denti. Ma semplici regole di prevenzione possono migliorare i fattori di rischio orali, a tutto vantaggio anche della salute del metabolismo. Per mettere in guardia i pazienti diabetici, sarà distribuito negli ambulatori degli medici diabetologi un decalogo ad hoc. A prevederlo è un accordo, che prevede anche un doppio screening delle due patologie, presentato oggi da tre società scientifiche: Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP), Società Italiana di Diabetologia (Sid) e Associazione Medici Diabetologi (Amd).
    "Il diabete può associarsi ad un aumento della gengivite cronica e parodontite, con un rischio per la persona con diabete fino a 2-3 volte maggiore rispetto ad una persona che non ne è affetto", commenta Paolo Di Bartolo, presidente Amd. La parola d'ordine è prevenzione. "Tramite interventi di screening - prosegue - sarà possibile orientare ad una diagnosi precoce quei soggetti che ignorano la propria condizione, con l'obiettivo di intervenire subito e ridurre le complicanze.
    Questa collaborazione conferma l'importanza di un'assistenza integrata, a tutela della salute complessiva delle persone".
    "L'alimentazione, il tabacco e l'alcool rappresentano i principali fattori di rischio per le malattie del cavo orale ma sono alla base delle principali malattie croniche non trasmissibili, fra cui il diabete", specifica Nicola Marco Sforza, presidente eletto SIdP. Per questo, aggiunge, "gli odontoiatri, promuovendo interventi di lotta ai fattori di rischio per le malattie della bocca, attuano un approccio detto di 'contrasto al rischio comune'. In pratica, i benefici ottenuti si spalmano non solo sulla tutela della salute del cavo orale, ma anche su altre condizioni che hanno gli stessi fattori di rischio".

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