Diabete

Diabete, la Campania in prima fila per le nuove cure

Terapie che salvano il cuore e i reni

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 04 LUG - Diabete e malattia renale cronica: i nuovi farmaci inibitori SGLT2 sono in grado di proteggere il rene, di ridurre le malattia cardiovascolari correlate alla malattia cronica e di ritardare l'ingresso in dialisi sia nel trattamento precoce (ritardo di circa 12 anni) sia nella malattia avanzata (ritardo di circa 6 anni) ma solo un terzo dei pazienti diabetici, al netto della ampia platea di sommerso) accede a questi nuovi farmaci in Italia ma la Campania, grazie alla rete tra specialisti e medici di famiglia, basata su piattaforma Sinfonia e alla sperimentata multidisciplinarietà di approccio alla patologia ha dati migliori della media nazionale.
    Sono questi i dati emersi in un webinar promosso da Motore Sanità con il contributo non condizionante di Boehringer Ingelheim e Lilly, che ha messo in luce le nuove terapie con inibitori SGLT2 e l'importanza di un approccio multidisciplinare per migliorare la gestione delle malattie croniche. "Questi farmaci anche nei pazienti non diabetici- ha sottolineato Luca de Nicola, docente della Vanvitelli e referente nazionale della Società scientifica italiana di Nefrologia - hanno mostrato una spiccata capacità di protezione del rene e se ne potrebbero giovare anche i pazienti non diabetici con malattia renale cronica. I piani terapeutici tuttavia, e le modalità di accesso a queste possibilità di cura limitano il loro utilizzo anche per chi abbia una indicazione chiara per una prescrizione a carico del Servizio sanitario nazionale".
    "Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2i) - ha aggiunto Katherine Esposito Ordinario di Endocrinologia della Vanvitelli - rappresentano una delle innovazioni più significative nella gestione del diabete e della Malattia renale cronica (MRC). Non solo migliorano il controllo glicemico nei pazienti diabetici ma offrono anche importanti benefici renali e cardiovascolari, riducendo il rischio di progressione della malattia renale e ritardando la necessità di dialisi". Fari puntati dunque sulla necessità di promuovere un approccio multidisciplinare per migliorare la gestione di queste malattie croniche.
    La malattia renale cronica è una condizione patologica che compromette la capacità dei reni di filtrare le scorie metaboliche, evolvendo spesso in insufficienza renale cronica (IRC). Questa patologia colpisce il 10% della popolazione nei paesi sviluppati, con una prevalenza in Italia del 6-7% tra gli adulti e oltre il 30% tra gli anziani con più patologie croniche. Negli ultimi 25 anni, la mortalità legata alla MRC è aumentata del 40%. Un fattore di rischio cardiovascolare indipendente, principalmente causata da ipertensione e diabete.
    Il diabete, in particolare, danneggia i piccoli vasi sanguigni dei reni, portando a nefropatia diabetica, e contribuisce all'arteriosclerosi. La gestione efficace del diabete è cruciale per prevenire la progressione del danno renale. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it