Passi avanti nel trattamento del tumore al polmone in stadio precoce. La Commissione Europea ha infatti approvato la molecola immunoterapica pembrolizumab (un anticorpo monoclonale) in combinazione con la chemioterapia a base di platino, come trattamento neoadiuvante (prima della chirurgia), proseguito in monoterapia come trattamento adiuvante (dopo la chirurgia), per il tumore del polmone non a piccole cellule (Nsclc) resecabile, ad alto rischio di recidiva negli adulti. Lo rende noto l'azienda farmaceutica Msd, precisando che l'approvazione fa seguito alla raccomandazione positiva del Committee for Medicinal Products for Human Use ottenuta a febbraio 2024 sulla base dei risultati dello studio di Fase 3 Keynote-671.
La decisione, precisa la nota, rappresenta la prima approvazione in Europa di una terapia anti-PD-1/L1 nel carcinoma Nsclc resecabile sulla base dei risultati positivi di sopravvivenza globale e costituisce la sesta approvazione di pembrolizumab nel tumore del polmone in Europa. Al follow-up mediano di 29,8 mesi, pembrolizumab più chemioterapia nel setting neoadiuvante seguito da pembrolizumab monoterapia dopo la resezione chirurgica ha migliorato significativamente la sopravvivenza globale (Os), riducendo il rischio di morte del 28% nei pazienti con Nsclc resecabile di stadio II, IIIA o IIIB rispetto a placebo più chemioterapia nel setting neoadiuvante seguito da placebo dopo la resezione chirurgica, indipendentemente dall'espressione di Pd-l1.
Nel 2023, in Italia, sono state stimate circa 44mila nuove diagnosi di carcinoma polmonare. "Nonostante i progressi registrati nello stadio metastatico, il carcinoma polmonare continua a rappresentare la principale causa di morte per cancro in Italia, confermando la necessità di trattare i pazienti negli stadi precoci di malattia, per i quali è veramente possibile ottenere i migliori risultati terapeutici ed avere obiettivi di cura ambiziosi - spiega Silvia Novello, Ordinario di Oncologia Medica all'Università degli Studi di Torino e Responsabile Oncologia Polmonare all'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano -. L'approvazione del regime a base di pembrolizumab costituisce un'importante pietra miliare per i pazienti con diagnosi di tumore del polmone non a piccole cellule resecabile, ma comunque con rischio di recidiva, offrendo una nuova opzione terapeutica che ha mostrato di poter contribuire a prolungare la vita. Auspichiamo che tutti i pazienti eleggibili che si troveranno in questa condizione di malattia possano avere accesso e beneficiare di questo trattamento quanto prima anche in Italia".