Un particolare farmaco inibitore ha fatto registrare il più lungo periodo di sopravvivenza senza progressione di malattia mai segnalato in pazienti con tumore del polmone avanzato non a piccole cellule precedentemente non trattato (Nsclc) con una mutazione del gene Alk (presente nel 3-5% di questi pazienti), insieme ad un miglior controllo e prevenzione delle metastasi cerebrali. Lo evidenzia uno studio presentato al congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco) in corso a Chicago.
Questa forma di tumore al polmone più rara colpisce pazienti di solito giovani, di età inferiore ai 55 anni, non fumatori, il cui processo tumorale è molto rapido. In Italia sono oltre 2.500 l'anno i casi di Nsclc Alk mutati.
Nello studio clinico di fase 3 Crown, 296 pazienti con Nsclc avanzato sono stati assegnati in modo casuale a ricevere il nuovo farmaco (lorlatinib) o la terapia standard (crizotinib). La sopravvivenza libera da progressione di malattia a 5 anni è stata del 60% nel gruppo lorlatinib e dell'8% nel gruppo crizotinib.
"Nonostante i progressi significativi con i farmaci inibitori di Alk di nuova generazione, la maggior parte dei pazienti trattati avrà una progressione della malattia entro tre anni. Lorlatinib è l'unica molecola di questa categoria che ha riportato una sopravvivenza libera da progressione a cinque anni, e anche dopo questo periodo la maggior parte dei pazienti continua a tenere sotto controllo la malattia, compreso il controllo delle metastasi al cervello. A nostra conoscenza, questi risultati non hanno precedenti per questa categoria di pazienti", ha affermato l'autore principale dello studio Benjamin Solomon, del MacCallum Cancer Center di Melbourne.