Sono più di 7mila le pazienti colpite da tumore del seno in Italia che potrebbero trarre benefici dalla biopsia liquida, un test del sangue che permette di individuare eventuali mutazioni, presenti dopo i trattamenti di prima linea, e prescrivere poi trattamenti mirati. Ma per migliorare la terapia, dovrebbe essere rimborsabile e disponibile in tempi brevi sull'intero territorio nazionale.
Consente una personalizzata selezione delle cure. Questo è possibile nel carcinoma mammario avanzato o metastatico con recettori ormonali positivi (ER+) e negativo per il recettore HER2. Rientrano in questo gruppo circa il 70% di tutti i casi di tumore del seno avanzato e di solito i pazienti sono curati con terapie endocrine o chemioterapia". Secondo le ultime linee guida europee dell'Esmo (European Society for Medical Oncology) la decisione sul trattamento di seconda linea richiede una valutazione di biologia molecolare. "E' questo il caso di elacestrant, un farmaco che in pazienti con carcinoma della mammella ER+ HER2- metastatico e in progressione dopo un trattamento con inibitori delle cicline, richiede la selezione sulla base di un target molecolare, quale lo stato mutazionale di ESR1- aggiunge Carmine Pinto, Direttore Struttura Complessa di Oncologia Medica del Comprehensive Cancer Centre dell'AUSL- IRCCS "Istituto di Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia" di Reggio Emilia". Per Mattia Altini, Presidente Nazionale della SIMM-Società italiana di Leadership e Management in Medicina, la biopsia liquida, "è un esame che deve essere reso subito disponibile e rimborsabile sull'intero territorio nazionale. Il test andrà eseguito in laboratori con una specifica esperienza nel settore della patologia molecolare e nella profilazione genomica. Un processo che dovrebbe avvenire nell'ambito delle Breast Unit", conclude.
Tumore al seno, la biopsia liquida un esame utile per 7mila donne l'anno per una migliore selezione delle cure
Oncologi,'occorre sia rimborsabile e disponibile in tempi brevi'