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Linfoma mantellare, Aifa rende rimborsabile nuova terapia mirata

Tumore del sangue che in Italia colpisce 860 persone ogni anno

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 OTT - Contro il linfoma mantellare, un tumore del sangue che ha origine nei linfonodi e colpisce ogni anno in Italia circa 860 persone, arriva una nuova arma terapeutica. L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha infatti approvato la rimborsabilità di una nuova cura mirata, la molecola pirtobrutinib, in pazienti adulti con linfoma mantellare nella forma recidivata o refrattario, precedentemente trattati. La molecola è caratterizzata da un meccanismo d'azione innovativo e nello studio registrativo denominato Bruin ha evidenziato una risposta globale nel 56,7% dei casi. La durata mediana della risposta è stata di 17,6 mesi. I passi avanti nella cura della malattia sono presentati oggi in una conferenza stampa.
    "Il linfoma mantellare è un tumore del sangue che ha origine nei linfonodi, diffusi in tutto l'organismo, e deriva dai linfociri B -. La malattia può presentarsi in diverse forme, ad esempio con l'ingrossamento di un linfonodo del collo, dell'ascella o dell'inguine oppure può localizzarsi a livello gastroenterico. La terza forma di presentazione è caratterizzata da alterazioni dell'emocromo". Il trattamento di prima linea consiste nella immunochemioterapia, afferma Maurizio Martelli, Ordinario di Ematologia all'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I di Roma, Università La Sapienza: "Purtroppo, il linfoma mantellare di solito è molto aggressivo e tende a ripresentarsi. Dopo il trattamento di seconda linea, qualora il paziente ricada, in alcuni casi si può ricorrere alla terapia cellulare con Car-t. La nuova terapia risponde a bisogni clinici finora insoddisfatti, perché può essere utilizzata dopo un precedente inibitore di Btk, indipendentemente dalla linea di terapia". Nello studio Bruin sono stati coinvolti 164 pazienti, trattati con una media di 3 linee di terapia precedenti: "I risultati ottenuti, cioè il 56,7% di risposta globale - rileva Martelli - sono davvero significativi perché si tratta di pazienti pesantemente pretrattati. Inoltre, va evidenziata l'ottima tollerabilità della nuova molecola. Questo si traduce nella possibilità di avere una buona qualità di vita". Con Pirtobrutinib, conclude Giorgio Minotti, Ordinario di Farmacologia alla Università e Fondazione Policlinico Universitario Campus Biomedico di Roma - siamo quindi di fronte a una nuova frontiera della cura, caratterizzata da importanti miglioramenti farmacologici e clinici". (ANSA).
   

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