Non fiori, ma un rene. Non è uno spot per la festa della donna, ma la realtà di un uomo di 52 anni che ha donato un rene alla compagna, di 44 anni.
La donna, affetta da rene policistico, è stata salvata così dalla dialisi, grazie a una corsa contro il tempo per completare in pochi mesi gli esami di valutazione del donatore.
Il trapianto è tecnicamente riuscito e entrambi i pazienti sono uno nella degenza e l'altro nella terapia subintensiva della Nefrologia universitaria, diretta dal professor Luigi Biancone. "Nel 30% dei trapianti da donatore vivente - spiega Biancone - il donatore è di sesso maschile e la percentuale è in progressivo incremento, sulla scia anche dell'aumento dei trapianti da vivente in Italia".
In questo caso è stato un trapianto di rene da vivente pre-emptive (preventivo), in laparoscopia dal donatore, eseguito dagli urologi Paolo Gontero e Giovanni Pasquale (équipe Urologia universitaria professor Gontero), mentre nella sala operatoria a fianco, veniva effettuato il trapianto del rene sulla ricevente dai chirurghi vascolari Maurizio Merlo e Claudia Melloni (équipe Chirurgia vascolare ospedaliera del dottor Merlo) e dall'urologo Giovanni Pasquale, con gli anestesisti Fabio Gobbi e Antonella Marzullo (équipe Anestesia e rianimazione ospedaliera del dottor Pier Paolo Donadio).