ROMA - Respirare erbicidi e pesticidi aumenta notevolmente il rischio di disturbi respiratori. Lo dimostra uno studio pubblicato su Thorax, rivista della British Thoracic Society, che ne ha esaminato le conseguenze in persone esposte a queste sostanze sul posto di lavoro e da cui è emersa una maggiore probabilità di sviluppare malattie polmonari ostruttive croniche (BPCO), bronchite e altri problemi di respirazione.
Per lo studio, i ricercatori hanno esaminato i dati raccolti su 1.335 lavoratori, con età media di 45 anni, raccogliendo informazioni sull'esposizione sul posto di lavoro agli inquinanti e risultati di prove respiratorie. Nel complesso, il 6% dei partecipanti ha avuto BPCO e l'8,6% bronchite cronica.
Coloro che erano esposti agli erbicidi sul posto di lavoro, avevano più di due volte la probabilità di sviluppare la BPCO, e l'esposizione ai pesticidi era associata a una probabilità più alta del 74%. Chi era stato esposto almeno per un decennio ai pesticidi ha riportato un rischio aumentato del 12% della BPCO e un rischio maggiore di 16% per la bronchite cronica. Ogni ulteriore decade di esposizione agli erbicidi, ha portato un aumento del rischio di bronchite del 22% e ogni decade di esposizione ad insetticidi un aumento del 15% di bronchite. Pur se non si trattava di un esperimento controllato, lo studio, dichiara l'autore Sheikh Alif dell'Università di Melbourne in Australia, dimostra che "l'esposizione a lungo termine ai pesticidi aumenta la secrezione di muco e la contrazione muscolare nei polmoni, causando anomalie e tosse".