Un medico siciliano residente a Napoli ha raccontato di essere tornato da poco dalla Cina dove si trovava per un progetto di formazione e di essersi, di sua iniziativa, chiuso "in casa in una sorta di quarantena, come precauzione personale".
A parlare è Francesco Colaleo, ennese di 30 anni, medico e specializzando in Neurochirurgia alla Federico II di Napoli.
Secondo il medico la situazione in Cina è di grande tensione. "Per strada non c'è quasi nessuno e nei supermercati, presi d'assalto nei primi giorni della notizia di contagio, tutti hanno la mascherina. Anche il capodanno, che comunque a Kunming è stato festeggiato, è stato sotto tono". Francesco racconta che in transito dall'aeroporto di Hong Kong la tensione era altissima. "Guai a tossire - dice - c'è molta psicosi anche se i dati forniti dal governo cinese sono quelli reali e la tesi più accreditata tra i sanitari di quel Paese rimane quella che questo virus sia davvero legato al consumo di carne di un certo tipo di animali".
Il medico era arrivato a Kunming da Napoli il 15 gennaio scorso. Aveva fatto scalo ad Istanbul, poi Pechino, in treno aveva raggiunto Datong e da lì, con un volo che aveva fatto scalo a Zhengzhou, era giunto a Kunming dalla quale, non appena la situazione sanitaria, si era aggravata, era ripartito per giungere in Italia il 26 gennaio scorso. All'aeroporto di Kunming è stato sottoposto ad osservazione con telecamere ad infrarossi. Poi il transito nello scalo di Hong Kong per giungere a Malpensa, dove al medico, insieme a tutti i passeggeri dell'aereo, è stata misurata la temperatura corporea per poi rientrare, sempre in aereo a Napoli, dove attualmente risiede. (ANSA).
Tornato dalla Cina mi sono messo in quarantena
Medico siciliano, una mia iniziativa. Lì c'è tanta tensione