- ROMA, 08 MAR - In un futuro ormai prossimo i nuovi farmaci
non saranno più cercati facendo lunghi e difficili tentativi in
laboratorio, ma le molecole verranno progettate grazie a
computer estremamente potenti in grado di simulare anche il loro
comportamento, ad esempio nei confronti della proteina di un
virus. A rendere possibile la 'rivoluzione' sono i computer
quantistici, divenuti realtà solo nel 2019, ma che hanno
suscitato già l'interesse di alcune grandi case farmaceutiche.
La prima a lanciarsi nel settore, riporta la rivista Ieee
Spectrum, è stata Boehringer Ingelheim, che ha presentato una
partnership con Google Quantum AI, la divisione specifica della
compagnia di Mountain View, che prevede di usare gli algoritmi e
le risorse di 'Big G' per le simulazione molecolari dinamiche,
per capire cioè il comportamento di una determinata molecola, ad
esempio nei confronti di un virus, senza bisogno di realizzarla
e studiarla in laboratorio. La multinazionale Roche, invece
recentemente ha scelto Cambridge Quantum Computing per
progettare algoritmi da utilizzare con i computer quantistici
nelle prime fasi dello sviluppo delle terapie.
I computer tradizionali usano dei transistor che possono
essere 'accesi' o 'spenti', simboleggiando quindi le cifre 0 e 1
del codice binario alla base del linguaggio informatico. Quelli
quantistici (o quantici) invece sfruttano la capacità degli
atomi, teorizzata dalla fisica quantistica, di essere in uno
stato che è '0' e '1' contemporaneamente. Un qubit quindi,
l'unità minima di informazione del computer quantistico (in
opposizione al 'bit' di quello classico), può fare il doppio
delle operazioni, e se si connettono due qubit se ne possono
fare due al quadrato, tre qubit due al cubo, e così via. Il
vantaggio, spiega Chad Edwards, head of Strategy di Cambridge
Quantum Computing, è riuscire a simulare molecole e reazioni
chimiche meglio degli attuali supercomputer.
In futuro cure 'quantistiche' grazie ai supercomputer
Pogetti sfruttano rivoluzione calcolatori per nuovi farmaci