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Meningite, un esame del sangue predice le complicazioni

Biomarcatore efficace per forme batteriche della malattia

Redazione Ansa

(ANSA) - PONTEDERA (PISA), 23 APR - Basta un semplice esame del sangue per capire se una persona colpita da meningite batterica è a rischio di complicazioni o, addirittura, di morte.
    E' quanto afferma lo studio "D-dimero come biomarcatore per la previsione precoce degli esiti clinici in pazienti con infezioni invasive gravi dovute a Streptococcus Pneumoniae e Neisseria Meningitidis", pubblicato lo scorso 15 aprile sulla prestigiosa rivista scientifica "Frontiers in Medicine", a cui ha partecipato, con un ruolo da protagonista, anche la struttura di Medicina interna dell'ospedale "Lotti" di Pontedera, diretta dal dottor Roberto Andreini.
    Come spiega Simone Meini, medico della Medicina interna di Pontedera e firmatario a primo nome della pubblicazione, l'articolo illustra il ruolo del biomarcatore D-dimero come predittore di mortalità in pazienti con meningite batterica. "Lo studio - afferma - è stato condotto su 270 pazienti, una casistica tra le più ampie finora pubblicate. I pazienti sono stati osservati dal gruppo dell'ospedale 'Cotugno' di Napoli, con cui abbiamo collaborato insieme alla clinica infettivologica di Udine, diretta dal professor Carlo Tascini, e insieme ai colleghi del Cnr di Pisa". "Ciò che abbiamo osservato - dice Meini - è che la misurazione su un prelievo di sangue, eseguito nelle prime 24 ore, del D-dimero ha permesso di individuare quei pazienti affetti da meningite meningococcica a più alto rischio di mortalità e complicazioni, accertando nel valore di 7000 nanogrammi per millilitro il livello sopra il quale il rischio aumenta moltissimo. Poter inquadrare precocemente, attraverso un semplice test su sangue, disponibile rapidamente e a basso costo in tutti i laboratori, i pazienti, spesso giovanissimi, a diverso rischio di mortalità e complicazioni, rappresenta un importante passo avanti per la loro appropriata gestione".
    (ANSA).
   

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