(ANSA) - ROMA, 02 LUG - Un potenziale passo avanti nella
comprensione della fibromialgia, un disturbo caratterizzato da
dolore, debolezza muscolare e affaticamento cronico che colpisce
una persona su 40 nel mondo, nell'80% dei casi donne: si
tratterebbe di un disturbo del sistema immunitario e non di
natura nervosa, insomma sembra configurarsi come una malattia
autoimmune come il diabete di tipo 1 o la tiroidite. Lo
suggerisce uno studio condotto da esperti del King's College di
Londra e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation,
secondo cui iniettando in topolini gli anticorpi raccolti dal
sangue di pazienti, i topolini iniziano a manifestare i sintomi
della fibromialgia fin quando il loro organismo non si ripulisce
dagli anticorpi iniettati.
Tra I sintomi scatenati da questa ''trasfusione'' di
anticorpi gli esperti hanno rilevato una aumentata sensibilità
al dolore, debolezza muscolare, riduzione dei movimenti.
Quando gli esperti hanno iniettato anticorpi di persone sane
nessuno di questi sintomi è comparso nei topolini. La
sintomatologia è stata simile in tutti i casi in cui gli
anticorpi iniettati erano di pazienti, indipendentemente dalla
loro provenienza geografica.
Questo dimostra che gli anticorpi mettono in atto reazioni
deleterie per l'organismo che ora gli scienziati cercheranno di
individuare. Nel frattempo, spiegano, poiché già esistono delle
terapie per tenere a bada gli anticorpi in altre malattie
autoimmuni, la speranza è che con questa scoperta si possa
accelerare lo sviluppo di nuove cure per la fibromialgia.
(ANSA).
Fibromialgia, individuate le cause nel sistema immunitario
Anticorpi pazienti con malattia la provocano nei topolini