Ogni anno vengono eseguiti in Italia 5.000 trapianti di cornea.
In circa il 40% dei casi di cecità corneale che richiede il trapianto, il problema dipende da alterazioni dello strato endoteliale profondo e basta recuperare questo per tornare a vedere. In questi casi, intervenire con un trapianto di cellule sarà molto più semplice rispetto al trapianto standard. "La tecnica è semplice - spiega Vincenzo Sarnicola, presidente Società Internazionale Cornea (Sicsso) - le cellule endoteliali corneali possono essere estratte dai donatori e fatte moltiplicare in coltura per poi essere iniettate nel ricevente dopo aver tolto quelle malate". La procedura "dura pochi minuti, il recupero visivo è rapido e migliore". Il nuovo metodo hanno già consentito il recupero visivo in oltre 300 pazienti trattati in Giappone e in El Salvador. I risultati, pubblicati sul New England Journal of Medicine e su Ophthalmology, hanno aperto la strada alle sperimentazioni in corso negli Usa, mentre la prima sperimentazione europea partirà dall'Italia nel 2023.
Un ulteriore vantaggio è la possibilità di trattare molti pazienti a partire da una sola cornea di donatore: a oggi si possono trattare fino a 75 occhi con le cellule estratte e propagate da una cornea, ma gli esperti ritengono che si possa arrivare a gestire fino a 300-500 pazienti con un solo tessuto.
"Nel mondo ci sono 13 milioni di persone con cecità per patologie della cornea. Con la nuova tecnica - conclude Sarnicola - sarà possibile trattare moltissimi pazienti in più rispetto a oggi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove trovare i tessuti corneali non è semplice".
Trapianto cornea addio,in 40% casi basterà iniezione cellule
Da un donatore trattabili fino 500 occhi,partirà trial in Italia