(ANSA) - BOLOGNA - Oltre mezzo milione di persone in Italia nei prossimi anni potrebbe necessitare di cure per patologie gastroenterologiche come conseguenza del Covid. E' uno dei dati che emerge dallo studio Gi-covid19, che ha come promotore e coordinatore la Medicina Interna e Gastroenterologia dell'Irccs Policlinico Sant'Orsola di Bologna, diretta dal professor Giovanni Barbara, e che ha incluso più di duemila pazienti ricoverati con Covid-19 in 36 centri di 12 nazioni europee.
I ricercatori hanno quindi concluso che l'infezione da Sars-Cov-2 può portare a disfunzioni gastrointestinali persistenti fino a un mese. La ricerca non si è fermata e ha analizzato i pazienti a un anno dall'ospedalizzazione, (parte dei risultati presentati in anteprima negli Usa al Digestive Disease Week), mostrando che il 3,2% sviluppa sintomi digestivi persistenti, non presenti prima dell'infezione, compatibili con la diagnosi di sindrome dell'intestino irritabile; questo disturbo si caratterizza per la presenza di dolore addominale e alterazioni dell'alvo e potrebbe quindi rientrare nello spettro clinico del Long-covid. Considerando che in Italia sono 17 milioni le persone che si sono ammalate di Covid, i dati suggeriscono che nei prossimi anni ci potranno essere oltre mezzo milione di pazienti da curare per patologie gastroenterologiche. risultati definitivi dello studio Gi-covcid19 saranno presentati al Congresso Internazionale Ibs Days 2022, che si terrà dal 20 al 22 Giugno 2022 a Bologna a Palazzo Re Enzo e vedrà la partecipazione dei principali esperti mondiali sull'argomento. (ANSA).