(ANSA) - ROMA, 20 SET - Se la predisposizione genetica non è
modificabile, per prevenire l'Alzheimer è importante adottare un
corretto stile di vita e mantenersi attivi, sia fisicamente, che
nella vita sociale. Su questi aspetti indagano diversi progetti
di ricerca promossi dall'Associazione Italiana Ricerca Alzheimer
(Airalzh).
Al momento non esiste una cura per l'Alzheimer e, per
comprenderne meglio le origini, una delle principali sfide della
ricerca è quella di caratterizzare meglio i fattori di rischio
identificando i processi fisiopatologici in gioco e, quindi,
proporre nuovi bersagli terapeutici. Si ritiene che la maggior
parte dei casi di Alzheimer, di cui si celebra domani la
giornata mondiale, sia causata dal mix di predisposizione
genetica con fattori ambientali. Una recente ricerca
internazionale pubblicata su Nature ha individuato 75 regioni
del genoma associate all'Alzheimer, 42 delle quali mai implicate
prima. "Questo studio - spiega Sandro Sorbi, ordinario di
Neurologia presso l'Università di Firenze, coinvolto nella
ricerca - è un enorme passo in avanti per capire meglio i
meccanismi cellulari alla base dell'Alzheimer. Era noto che ha
una forte componente genetica, ma le 42 nuove regioni scoperte
hanno aperto ulteriori strade per la ricerca terapeutica".
A pesare però, accanto ai geni, sono anche le abitudini, a
partire da ciò che si mangia. "Fatto confermato - prosegue Sorbi
- anche da una ricerca internazionale che ha analizzato le diete
di oltre 2000 adulti raffrontandole con l'incidenza della
malattia". Per questo, Airalzh, con il Bando AGYR 2021 (Airalzh
Grants for Young Researchers), continua a finanziare la ricerca
premiando progetti su stili di vita e prevenzione. Tra quelli
che vedono attualmente coinvolte diverse università italiane,
uno si propone di studiare come le nanoplastiche assunte tramite
acqua potabile possa avere effetto neurotossico sul cervello. Un
altro indaga su fattori di rischio vascolari e un altro ancora,
l'interazione dell'attività fisica con i disturbi della memoria.
(ANSA).
Alzheimer, da geni a stili di vita prosegue ricerca italiana
Airalzh, la genetica non è modificabile ma le abitudini sì