(ANSA) - ROMA, 13 OTT - Suona il sassofono mentre gli
asportano un tumore al cervello. È accaduto lunedì al Paideia
International Hospital di Roma.
La scelta di intervenire su un paziente sveglio mentre suona
uno strumento musicale è legata a due ragioni strettamente
connesse, spiega il neurochirurgo: "Un intervento di questo tipo
si prepara conoscendo profondamente il paziente e lui ci aveva
espresso il desiderio di voler preservare la capacità di suonare
dopo l'operazione. Eseguire la musica durante l'intervento,
inoltre, ci permette di testare una miriade di funzioni
cerebrali e le reti neurali. Mentre suona - continua Brogna -
una persona muove le mani in modo coordinato, conta per tenere
il tempo, interagisce con gli occhi col resto dell'equipe, ha
prosodia perché la musica è un linguaggio, ricorda. Un
intervento di questo tipo è come una vera e propria orchestra in
cui, al centro, il solista è il paziente e ogni componente
dell'orchestra - il team medico - fa la sua parte in cui è
altamente specializzato".
L'intervento è stato eseguito da 10 specialisti, alcuni
reclutati appositamente per le specifiche competenze: "Ho
chiesto, per esempio, la presenza di una neurofisiologa con cui
ho lavorato a Londra perché conosco le sue elevatissime
competenze in questo campo", dice ancora Brogna.
Il paziente al momento sta bene, è in attesa del responso
definitivo dell'esame istologico e sarà seguito nel tempo con
controlli periodici. La cicatrice, di meno di 10 cm, non sarà
visibile perché si trova in un'area coperta dai capelli. "Al di
là del risultato in termini di asportazione della massa
tumorale, che è stato pienamente raggiunto, a me sta a cuore che
il paziente, dopo l'operazione, sia esattamente come prima, che
nulla della sua personalità si modifichi. Questo tipo di
chirurgia ad alta complessità consente di raggiungere questo
risultato". (ANSA).