(ANSA) - ROMA, 14 OTT - La sanità continua ad essere nel
mirino dei cybercriminali, una tendenza cresciuta con la
pandemia. L'86% delle organizzazioni che operano nel settore a
livello globale e che sono state colpite da un ransomware, hanno
dovuto affrontare l'interruzione delle operazioni e una su
quattro ha dovuto fermarsi completamente.
Delle organizzazioni colpite, secondo l'analisi, il 25% ha
quindi affermato di essere stato costretto a interrompere
completamente le operazioni, mentre il 60% ha rivelato che
alcuni processi aziendali hanno subito delle modifiche come
conseguenza. In media, la maggior parte delle organizzazioni che
ha partecipato alla ricerca ha impiegato giorni (56%) o
settimane (24%) per ripristinare completamente le operazioni.
Inoltre, il 60% del campione ha ammesso di aver subito il furto
di dati sensibili, aumentando così i rischi alla conformità, i
danni reputazionali, i costi di indagine, riparazione e pulizia.
Intanto, dopo una pausa, i messaggi di phishing a tema
Covid-19 stanno nuovamente aumentando negli Stati Uniti. Secondo
il sito specializzato BleepingComputer, i volumi di spam sono
raddoppiati a settembre rispetto ai tre mesi precedenti e sono
destinati a crescere. Negli ultimi attacchi, le e-mail di
phishing impersonano la Small Business Administration degli
Stati Uniti (che si è occupata dei ristori economici) per
ospitare pagine che rubano i dettagli personali dei titolari di
attività commerciali. (ANSA).
Ransomware ha fermato una organizzazione sanitaria su 4
In Usa tornano a salire attacchi di phising legati al Covid-19