(ANSA) - BOLOGNA, 25 OTT - Uno studio dei ricercatori
dell'Università di Ferrara, in collaborazione con l'Ospedale di
neuroriabilitazione Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma apre
nuove prospettive terapeutiche nel trattamento delle persone
colpite da alzheimer. Il trattamento oggetto di studio è un tipo
di stimolazione cerebrale non invasiva, la stimolazione
magnetica transcranica (Tms), potenzialmente efficace nel
contrastare la progressione del declino cognitivo.
"Nel nostro studio sono stati arruolati 50 pazienti con
alzheimer di grado lieve moderato. In una metà è stata applicata
la Tms per sei mesi con frequenza settimanale - ha spiegato
Giacomo Koch, professore del dipartimento di Neuroscienze e
Riabilitazione di Unife e coordinatore dello studio -, in un
altro gruppo è stata applicata una stimolazione placebo. Al
termine del trattamento il gruppo di pazienti trattati con Tms
ha mostrato, rispetto al gruppo placebo, punteggi decisamente
migliori in una serie di scale cliniche che misurano le funzioni
cognitive. In particolare, i pazienti trattati con Tms hanno
ottenuto nella scala clinica 'Clinical Dementia Rating-Sum of
Boxes', o Cdr-Sb, la stessa utilizzata nei recenti trials
clinici con farmaci anti-amiloide, una riduzione di circa l'80%
nella progressione dei sintomi dell'alzheimer rispetto al gruppo
di controllo".
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Brain,
in un articolo che dimostra come, a differenza dei farmaci di
recente sviluppo che agiscono sulla sostanza amiloide o sulla
proteina tau, la stimolazione magnetica transcranica (Tms)
genera campi magnetici che attraversano la scatola cranica e si
trasformano in impulsi elettrici, stimolando così la
riattivazione delle sinapsi e dei neuroni che vengono
danneggiate dalla malattia di Alzheimer nel corso degli anni.
(ANSA).
Sanità: da Unife e Irccs Roma nuovo studio su Alzheimer
Innovative prospettive terapeutiche per rallentare la malattia