Il tasso di resistenza agli antibiotici in Italia è sette volte maggiore rispetto ad esempio a quello della Scandinavia. Il nostro Paese si colloca al quinto posto tra quelli ad alto reddito per indice di resistenza a tali medicinali dopo Lettonia, Irlanda, Slovacchia e Spagna.
Sono alcuni dei dati emersi durante la conferenza stampa di presentazione della Settimana mondiale della consapevolezza antimicrobica promossa dall'Organizzazione mondiale della sanità. In dermatologia l'uso di prodotti a base di rigenase e poliesanide può rappresentare per gli esperti soluzione in linea con le raccomandazioni Oms. "L'antibiotico resistenza è un pericoloso fenomeno biologico di resistenza alle infezioni batteriche,dopo la somministrazione di antibiotici, derivato da un abuso nel tempo di questi farmaci: le ragioni sono legate sia a cattive pratiche mediche, sia a una medicina difensiva -spiega il professor Francesco D'Andrea, ordinario di Chirurgia Plastica al Policlinico Federico II-; per evitare problemi legali non di rado si prescrivono antibiotici senza che ce ne sia un reale bisogno terapeutico. A ciò si aggiunge, nel nostro campo, un'abitudine sbagliata da parte di medici di chirurgia plastica, estetica, di dermatologi, che sia per profilassi sia nel post intervento chirurgico o trattamento dermatologico prescrivono antibiotici in modo inappropriato''. "Ci sono linee guida scientifiche e sanitarie molto precise sull'utilizzo degli antibiotici che vanno rispettate -conclude l'esperto - come Università cerchiamo di fare formazione e informazione per evitare la vanificazione di trattamenti terapeutici anche salva vita a causa dell'antibiotico resistenza".