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Farmindustria, la Ue tuteli la proprietà intellettuale

'Contro la concorrenza e per colmare il divario con gli Usa'

Farmindustria, la Ue tuteli la proprietà intellettuale

Redazione Ansa

"Solo con una forte tutela della proprietà intellettuale l'Ue può difendersi dalla concorrenza di Cina e altri paesi emergenti e colmare il crescente divario competitivo nella farmaceutica con gli Stati Uniti, incluse data protection e market esclusivity, per cui gli Usa sono un punto di riferimento e hanno norme più competitive rispetto a quelle europee che permettono ad esempio di ottenere una protezione fino a 12,5 anni per i farmaci orfani". Lo ha affermato Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, intervenendo in occasione della Giornata mondiale della proprietà intellettuale.

Oltre 20.000 farmaci in sviluppo nel mondo, un record storico: più di 180 nuovi medicinali autorizzati in UE nel biennio 2021-2022; farmaci next generation tra cui le terapie avanzate (geniche, cellulari somatiche e di ingegneria tissutale) allo studio quasi triplicate negli ultimi 6 anni (Fonte IQVIA Pipeline review 2023); vaccini che proteggono da oltre 30 malattie (fonte Ifpma). Con 1.600 miliardi di dollari che saranno investiti dalle imprese farmaceutiche tra il 2023 e il 2028 a livello internazionale. "Questi - sottolinea Cattani - sono solo alcuni dei risultati ottenuti grazie ad una ricerca che porterà importanti innovazioni nel prossimo futuro".

Inoltre, con le attuali regole Ue sui farmaci orfani, i medicinali per le malattie rare e gli studi clinici sono aumentati enormemente. Oggi sono disponibili oltre 200 medicinali e le designazioni di farmaco orfano sono oltre 2500. Gli investimenti realizzati hanno reso disponibili nuove terapie con un impatto positivo sulla salute e sulla vita di 6,3 milioni di pazienti rari in Europa. "Senza la proprietà intellettuale, che ha permesso e permette di trasformare le idee in risorse per affrontare i bisogni insoddisfatti, questi risultati - osserva il presidente di Farmindustria - sarebbero stati impossibili. Come dimostrano le domande di brevetto farmaceutico che in Italia sono aumentate tra il 2019 e il 2022 del 27%, più della media nella farmaceutica dei Big Ue pari al +15%.

L'opportunità di un new deal, secondo Cattani, potrebbe arrivare dalla revisione della legislazione farmaceutica. "Un'occasione unica - nota il presidente di Farmindustria - per avere un quadro normativo solido e flessibile che apra le porte all'innovazione e all'accesso rapido alle cure, consolidando il network pubblico-privato. In tale contesto risulta di fondamentale importanza la piena tutela della proprietà intellettuale, senza diminuire nemmeno di un giorno data protection e market exclusivity, per favorire il miglior accesso ai farmaci per i pazienti e garantire l'attrazione degli investimenti nel nostro Paese e in Europa".

    Per il presidente di Farmindustria "un passo in avanti decisivo si potrà fare con l'introduzione del brevetto europeo. Procedura che consentirà di semplificare e uniformare la concessione del titolo di proprietà intellettuale in tutti i Paesi dell'Ue. Per questo è ancora più importante che la sede del Tribunale Unificato dei Brevetti venga assegnata a Milano con tutte le competenze che fanno riferimento alla farmaceutica e alle Life Sciences, senza spacchettamenti. Il Governo italiano in proposito - conclude Cattani - sta autorevolmente facendo la sua parte. Una battaglia che condividiamo". (ANSA).
   

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