(ANSA) - ROMA, 26 APR - Scoperte da scienziati italiani
piccole molecole di Rna circolari (così chiamate perché
presentano una struttura ad anello) che potrebbero avere un
ruolo nel rabdomiosarcoma, un tumore pediatrico ad alta
diffusione.
Resi noti su Nature Communications, i risultati di questa
ricerca aprono una strada all'identificazione di innovativi
approcci terapeutici contro questa forma di cancro.
Lo studio si deve a ricercatori dell'Istituto Italiano di
Tecnologia e della Sapienza Università di Roma, ed è guidato da
Irene Bozzoni.
Gli Rna circolari (circRna) rappresentano una classe da poco
riscoperta in quanto, sono difficili da identificare in campioni
biologici. I circRna svolgono molteplici funzioni all'interno
della cellula e per questo sono coinvolti in processi
fondamentali ma anche nello sviluppo di diverse patologie, tra
cui il cancro.
Il rabdomiosarcoma è classificato tra i cosiddetti sarcomi
dei tessuti molli che origina da cellule staminali da cui
derivano numerosi tessuti, tra cui il muscolo scheletrico. Per
questo motivo, tale tumore può presentarsi in tutte le sedi in
cui sono presenti i muscoli.
Gli scienziati hanno caratterizzato l'espressione degli Rna
circolari in questo tumore, scoprendo che alcuni di questi
mostrano livelli più alti rispetto ai tessuti sani circostanti.
Ciò dipende da un gruppo di proteine che a loro volta presentano
livelli decisamente alti in biopsie di rabdomiosarcoma e che
promuovono la proliferazione e l'attività metastatica delle
cellule tumorali di rabdomiosarcoma. Questo effetto potrebbe
essere in parte riconducibile alle molecole di Rna circolare
direttamente regolate da tali proteine.
I risultati di questo studio, finanziato dalla Fondazione
Airc, rappresentano un prezioso contributo per la comprensione
dei meccanismi molecolari alla base di questo tumore e per lo
sviluppo di nuovi approcci terapeutici laddove le strategie
tradizionali hanno fallito. (ANSA).
Scoperti anelli molecolari coinvolti in un tumore pediatrico
Studio italiano potrebbe portare allo sviluppo di nuove cure