Grazie a uno studio internazionale coordinato da ricercatori e clinici dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù esiste adesso un nuovo strumento che consente di superare le criticità legate alla diagnosi dell'anemia di Fanconi. Nello specifico, i ricercatori del Bambino Gesù hanno studiato il profilo di metilazione del DNA delle cellule del sangue dei soggetti con anemia di Fanconi.
"Siamo particolarmente soddisfatti della pubblicazione di questo studio su una rivista così prestigiosa - commenta la Dott.ssa Daria Pagliara, primo autore della pubblicazione e medico dell'Area di Oncoematologia Pediatrica diretta dal Prof.
Franco Locatelli - in quanto corona una progettualità collaborativa e offre un innovativo strumento di diagnostica molecolare per la diagnosi di una malattia così rara per la quale il nostro Ospedale svolge il ruolo di centro di riferimento nazionale per le procedure trapiantologiche".
"Grazie all'introduzione delle tecnologie genomiche, oggi riusciamo a ottenere una diagnosi in più del 60% dei pazienti affetti da malattie orfane di diagnosi, cioè da quadri clinicamente non definiti - spiega il Dott. Andrea Ciolfi, co-primo autore del lavoro e ricercatore del Laboratorio di Genetica molecolare e genomica funzionale diretto dal Dott.
Marco Tartaglia - Purtroppo, questi test non sono 'infallibili' a causa dei limiti attuali delle conoscenze o degli strumenti diagnostici. Questa criticità vale anche per l'anemia di Fanconi. Con l'identificazione di una firma epigenetica nel DNA delle cellule del sangue dei pazienti affetti da questa malattia si offre un nuovo strumento che permette di superare i limiti tecnici e interpretativi dell'approccio diagnostico basato sul sequenziamento genomico".
Una firma molecolare aiuterà la diagnosi dell'anemia di Fanconi
Uno studio internazionale coordinato dal Bambino Gesù