È arrivato il freddo e, come era nelle attese, il numero di casi di sindromi simil-influenzali cresce. La scorsa settimana 447.900 italiani sono stati messi a letto da virus respiratori: si tratta soprattutto di Rhinovirus, anche se comincia a salire la presenza di virus influenzali veri e propri. Sono alcuni dei dati dell'ultimo bollettino della sorveglianza RespiVirNet dell'Istituto Superiore di Sanità.
Secondo il bollettino, nella settimana compresa tra il 13 e il 19 novembre, l'incidenza delle sindromi simil-influenzali è pari a 7,6 casi per mille (era 6,6 nella settimana precedente). Sono i bambini più piccoli i più colpiti: nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 16 casi per mille, in quella 5-14 anni a 5,89, nella fascia 15-64 anni a 8,20, mentre tra gli over-65 a 5,19 casi per mille. Tra le Regioni, l'incidenza è più alta in Lombardia (10,84 casi per mille), Piemonte (9,57 casi per mille) e Abruzzo (8,99 casi per mille).
Per quanto riguarda gli agenti responsabili delle infezioni, degli 808 campioni analizzati dai laboratori afferenti alla rete RespiVirNet, solo 21 (il 2,6%) sono risultati positivi al virus influenzale, tutti di tipo A. Tra i campioni analizzati, 67 (l'8,3%) sono risultati positivi a SarsCoV2, 34 (il 4,2%) al virus respiratorio sinciziale. I rimanenti 207 sono risultati positivi per altri virus respiratori. Il più frequente è il Rhinovirus: ne sono stati rilevati 152 campioni, quasi un quinto del totale.