(ANSA) - TORINO, 13 GEN - Un arresto cardiaco in un ospedale
lontano dal luogo del trapianto ha rischiato di rendere
inutilizzabili cuore e fegato, in particolar il primo, che più
risente dell'assenza di sangue. La collaborazione dei medici
dell'ospedale di Cuneo, dove è avvenuto il decesso, e
l'esperienza dei colleghi delle Molinette della Città della
salute di Torino, corsi a Cuneo, hanno permesso invece di
rivitalizzarli, tenendoli in vita e monitorandoli fuori dal
corpo in macchine di perfusione fino all'arrivo nel capoluogo
piemontese per il trapianto.
Trapianto di cuore rivitalizzato e trasportato dopo l'arresto
Tenuto funzionante fuori dal corpo anche il fegato