Il Camerun è il primo Paese ad aver ha lanciato un programma di vaccinazione su larga scala contro la malaria, in un passaggio che l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha definito "storico". Secondo l'Oms, la malattia trasmessa dalle zanzare uccide più di 600.000 persone all'anno, soprattutto in Africa, con i bambini sotto i 5 anni che rappresentano oltre l'80% dei decessi nel continente.
Il primo a essere stato immunizzato è il piccolo Noah Ngah, di 6 mesi, in un ospedale della città di Soa, a 20 chilometri dalla capitale Yaoundé. Si tratta di uno dei tanti centri di vaccinazione in 42 distretti considerati prioritari all'interno della nazione africana, che conta circa 28 milioni di abitanti.
Il governo ha affermato che il vaccino sarà fornito gratuitamente e sistematicamente a tutti i bambini di età inferiore ai 6 mesi insieme ad altre immunizzazioni obbligatorie o raccomandate. Nel 2024 venti Paesi africani prevedono di introdurre il vaccino nei loro programmi di immunizzazione infantile per arrivare fino a 80-100 milioni di dosi ogni anno entro il 2030.
"Finalmente questo nuovo vaccino ha un'efficacia molto più marcata rispetto agli altri, supera il 50%. Può sembrare una percentuale bassa, ma se si considerano i 600 mila morti l'anno per malaria significa salvare la vita a migliaia e migliaia di bambini. La campagna vaccinale antimalarica in Camerun è perciò di enorme importanza e va estesa quanto più possibile", ha spiegato Carlo Federico Perno, responsabile di Microbiologia e Diagnostica di Immunologia del Bambino Gesù.
"Questa malattia comporta una anemizzazione violenta legata alla replicazione del plasmodio della malaria che distrugge i globuli rossi, il fegato e dà altri sintomi contro i quali non c'è scampo. Si prova ormai da più di 70 anni a formulare vaccini contro questa patologia, ma per la scarsa immunogenicità (caratteristiche intrinseche) del plasmodio della malaria (soprattutto il plasmodio falciparum, contro cui è diretto il vaccino) questi vaccini hanno un'efficacia scarsa se non nulla", ricorda Perno. "Questo programma, inoltre, insegna - conclude - che anche alle nostre latitudini senza i vaccini siamo persi: i vaccini sono un'arma preventiva che ha cambiato la storia dell'umanità. Se oggi viviamo a lungo e con una bassa mortalità è perché le vaccinazioni di massa ci hanno preservato. È bene ricordare sempre il valore dei vaccini, un sistema di prevenzione senza eguali contro le malattie infettive, soprattutto in un momento storico in cui sembrano essere considerati più per la tossicità che per la loro efficacia. " Dal 2019, quasi 2 milioni di bambini a rischio sono stati vaccinati contro la malaria in Ghana, Kenya e Malawi grazie a un programma sperimentale. L'utilizzo del vaccino ha comportato un calo sostanziale dei ricoveri gravi e un calo delle morti infantili pari al 13%.