(ANSA) - PADOVA, 05 MAR - Nel cancro alla prostata la
senescenza cellulare può inizialmente arrestare la
proliferazione delle cellule tumorali; tuttavia, in specifiche
circostanze può promuovere la resistenza alla terapia e
facilitare la diffusione di metastasi. E' quanto emerso da una
ricerca del Veneto istituto di medicina molecolare, e
dell'Istituto Oncologico di Ricerca (Ior) di Bellinzona
affiliato all'Università della Svizzera italiana.
Secondo lo studio gli agonisti del recettore dell'acido
retinoico inibiscono la proliferazione delle cellule tumorali
della prostata e possono essere combinati con docetaxel,
attualmente uno dei farmaci di elezione per la cura del cancro
della ghiandola. L'effetto combinato di questa classe di farmaci
con docetaxel sembra essere rivoluzionario. Sono stati, infatti,
identificato un deficit metabolico nella via di produzione
dell'acido retinoico nel cancro alla prostata. La combinazione
di questi agonisti con docetaxel ha un effetto sinergico
nell'inibizione della proliferazione tumorale.
Il cancro alla prostata è il secondo tumore più comune tra
gli uomini. Approcci come la prostatectomia radicale, la
chemioterapia, la radioterapia e la terapia ormonale sono spesso
efficaci inizialmente, ma in seguito possono insorgere
resistenze alle cure. Nonostante molte ricerche siano in corso
sul cancro alla prostata, i meccanismi sottostanti la resistenza
alla terapia sono tutt'ora poco compresi. Buona parte dei
trattamenti attualmente utilizzati in clinica, in una prima fase
induce un arresto irreversibile della crescita cellulare, noto
come senescenza cellulare. (ANSA).
La 'senescenza' cellulare può arrestare il tumore alla prostata
Il trattamento va affiancato al farmaco specifico