(ANSA) - ROMA, 12 MAR - L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa)
ha stabilito il via libera all'immunoterapia in prima linea
nella cura dell' epatocarcinoma e del tumore delle vie biliari.
Nel carcinoma epatocellulare avanzato o non resecabile, a
quattro anni è vivo il 25% dei pazienti trattati con una singola
dose iniziale di tremelimumab con durvalumab seguita da
durvalumab in monoterapia.
Nel 2023, in Italia, sono state stimate 12.200 nuove diagnosi
di tumore del fegato, di cui il 79% è rappresentato
dall'epatocarcinoma. "E' una delle principali cause di morte per
tumore, particolarmente negli uomini tra i 60 e 70 anni - spiega
Fabio Piscaglia, Professore Ordinario di Medicina Interna
all'Università di Bologna e Direttore della Medicina Interna,
Malattie epatobiliari e Immunoallergologiche dell'Irccs-Aou di
Bologna -. Nella larga maggioranza di casi, il tumore si
sviluppa in pazienti affetti da malattia cronica di fegato,
spesso già allo stadio di cirrosi. Tra le cause di malattia
cronica di fegato ricordiamo infezioni da virus dell'epatite B e
C, abuso di alcol, malattie genetiche e autoimmunitarie, ma
anche la condizione in rapida crescita numerica denominata
sindrome metabolica, in genere legata a sovrappeso e diabete".
"Il trattamento è complesso, perché bisogna curare il tumore
senza sottovalutare il fatto che il paziente molto spesso è
affetto da epatopatia cronica", aggiunge Mario Scartozzi,
Professore Ordinario di Oncologia Medica, Direttore Oncologia
Medica, Università degli Studi di Cagliari, Azienda Ospedaliero
Universitaria di Cagliari. "Per i pazienti con malattia
avanzata, non candidabili alla chirurgia e alle terapie
locoregionali, è fondamentale avere accesso a strumenti efficaci
come l'immunoterapia - spiega Massimiliano Conforti, Vice
Presidente EpaC -. È importante sensibilizzare anche i medici di
famiglia, per attivare programmi di sorveglianza nei confronti
delle persone a rischio". "L'approvazione della rimborsabilità
di durvalumab da parte di Aifa per il trattamento dei tumori
delle vie biliari è una notizia molto importante - afferma Paolo
Leonardi, Presidente Associazione Pazienti Italiani
Colangiocarcinoma (Apic) -, perché allunga la vita, controllando
lo sviluppo del tumore". "L'approvazione della rimborsabilità di
durvalumab nei tumori del fegato e delle vie biliari è un
risultato decisivo per la comunità scientifica e per i pazienti.
In particolare, siamo di fronte alla prima approvazione di un
regime immunoterapico in prima linea nel colangiocarcinoma",
conclude Paola Morosini, Medical Affairs Head Oncology
AstraZeneca. (ANSA).
Ok Aifa a immunoterapia per tumore vie biliari ed epatocarcinoma
Approvata rimborsabilità. A 4 anni è vivo il 25% dei pazienti