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Nucleare e Radiofarmacie, Gemelli verso accreditamento Fase 1

Uno step per ampliare le opportunità di ricerca

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 MAR - La nuova frontiera della medicina nucleare coniuga diagnostica e terapia con radiofarmaci. Se ne è parlato al Policlinico Gemelli di Roma nel corso del seminario internazionale 'Radiopharmacy: the Next One'. Al centro del dibattito, il futuro accreditamento di fase I della Medicina Nucleare e delle Radiofarmacie di Fondazione Gemelli Irccs.
    "Condurre uno studio di Fase I - spiega Gennaro Daniele, direttore programma e Uoc di fase I di Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e docente a contratto dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma- significa occuparsi di ricerca ad uno stadio più precoce e di effettuare studi clinici cosiddetti 'first-in-human'. Il programma di fase I è già attivo con successo da alcuni anni presso la Fondazione per studi sia oncologici e che non-oncologici". Tra le nuove applicazioni nella diagnostica, Salvatore Annunziata, responsabile della facility GSTeP Radiopharmacy annuncia per i prossimi mesi l'avvio di "test isotopi innovativi come lo 89Zr e il 64Cu, che possono essere coniugati con anticorpi monoclonali, per la prima volta in una radiofarmacia ospedaliera italiana. Nel caso degli anticorpi anti-PD-L1- prosegue- si potrebbe valutarne l'espressione in multipli siti, mentre oggi viene valutata su un'unica lesione. Si parla per questo di 'immuno-Pet', un possibile imaging pre-trattamento, che consentirebbe di individuare meglio l'espressione del PD-L1, non solo nel sito della biopsia ma in tutti i siti di malattia". Gli studi di Fase 1 riguarderanno anche l'ambito terapeutico della Medicina Nucleare, come spiega Alessandro Giordano, direttore Uoc Medicina Nucleare di Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e Ordinario di Medicina Nucleare all'Università Cattolica del Sacro Cuore. "Speriamo di poter effettuare studi first-in-human anche con i radiofarmaci terapeutici al fine di realizzare un completo percorso 'teranostico': dalla diagnosi alla terapia utilizzando la stessa molecola (ligando) ma marcata con radionuclidi diversi". L'attivazione della fase I costituisce "uno step per ampliare le opportunità nel panorama nazionale e internazionale della ricerca - conclude Giovanni Scambia, Direttore Scientifico di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e Ordinario di Ginecologia e Ostetricia all'Università Cattolica del Sacro Cuore- Quella del Gemelli, è una delle poche Radiofarmacie GMP-like italiane per la ricerca sui radiofarmaci Pet sperimentali". (ANSA).
   

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