Un defibrillatore in volo con un drone dalla postazione del
118 più vicina si è rivelato più veloce dell'ambulanza, chiamata
per un arresto cardiaco simulato, arrivando con ben 12 minuti di
anticipo. Questo il risultato del terzo test di volo del
progetto sperimentale Seuam (Sanitary Emergency Urban Air
Mobility) di Sis118 che si è tenuto ad Altomonte (Cosenza), reso
noto in un comunicato da Mario Balzanelli, presidente del Sis118
e leader project di Seuam.
"Per ogni minuto che passa dall'esordio di un arresto
cardiaco improvviso - dichiara Balzanelli - si perdono il 10%
circa di possibilità di salvezza laddove il paziente non venga
defibrillato, Le probabilità di salvezza diventano quasi pari a
zero se il paziente non venga defibrillato dopo i primi 10
minuti. Quando invece la scarica del defibrillatore venga
erogata nei primi 4 minuti dall'insorgenza dell'arresto, come
nel dato finale cronometrato della simulazione di oggi -
continua Balzanelli - le possibilità di salvezza sono
estremamente alte, anche superiori al 70%. E' quindi
indispensabile varare al più presto, intanto su base normativa,
strategie "dinamiche" innovative di cardioprotezione della
comunità che in caso di arresto cardiaco improvviso rendano
immediatamente disponibile, nei vari ambienti di vita e di
lavoro del Paese, il defibrillatore sulla scena dell'evento". In
Italia, ricorda il presidente della Sis118, sono oltre 60mila
l'anno le morti improvvise. In un prossimo futuro - conclude il
presidente di Sis 118, i droni iperveloci renderanno possibile
l'abbattimento drastico delle tempistiche di arrivo del
defibrillatore su questi scenari di altissima criticità rispetto
all'impiego dei mezzi ordinari del soccorso e, quindi,
consentirà, di fatto, l'erogazione della scarica elettrica
numerosi minuti prima di quanto accade con gli standard di
risposta attuali. (ANSA).
Arresto cardiaco, drone del 118 più rapido dell'ambulanza
Defibrillatore in volo per chiamata di emergenza simulata