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Suicidio assistito, tetraplegica diffida azienda sanitaria(2)

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 17 MAG - Come rende noto l'associazione Luca Coscioni, la donna nell'agosto 2023 aveva inviato una richiesta di verifica delle condizioni per accedere alla morte volontaria assistita alla ASUGI ma, dopo essere stata visitata dalla commissione medica multidisciplinare a ottobre 2023, non aveva ricevuto risposta. Dopo una serie di solleciti, la ASUGI le ha comunicato di "non poter accogliere la richiesta perché mancherebbe il requisito del trattamento di sostegno vitale".
    Dunque, lo scorso mese di febbraio Martina Oppelli, assistita dal collegio legale della Coscioni, ha diffidato l'azienda sanitaria affinché procedesse alla immediata rivalutazione delle sue condizioni di salute. "L'azienda sanitaria ha però negato questa possibilità sostenendo di non avere alcun obbligo a rivedere un proprio precedente provvedimento e che tale richiesta di revisione contrasta con il principio di 'economicità' nella pubblica amministrazione", prosegue l'associazione. Quindi, Martina Oppelli "ha depositato, tramite i propri legali, un ricorso d'urgenza per chiedere che la ASUGI venga condannata alla rivalutazione del requisito del 'trattamento di sostegno vitale' e alla individuazione del farmaco letale, delle sue quantità e della modalità di autosomministrazione in modo da poter accedere al suicidio medicalmente assistito in Italia".
    Martina Oppelli è una architetta - professione che continua a esercitare grazie ai comandi vocali per potersi permettere l'assistenza continua di cui necessita. La sua diagnosi è sclerosi multipla secondaria progressiva evoluta con gravissima limitazione motoria, con dolori e spasmi diffusi poco controllati dalla terapia che la rendono totalmente dipendente da terzi per la conduzione di ogni attività". (ANSA).
   

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