La dieta incide su circa il 40% dei tumori e l'alimentazione in relazione al cancro è un argomento sempre più sentito, infatti oggi più del 50% dei pazienti, dopo la diagnosi di tumore, chiede cosa può fare per favorire la guarigione, specie in relazione alla dieta. Lo spiega Alessandra Longhi, oncologa dell'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna in occasione di un incontro su "Alimentazione e tumori", presso la Casa della cultura di Calderara di Reno, organizzato da "Incontri di scienza e di vita a Calderara".
Anche il rischio di recidive è più alto per chi beve bibite zuccherate. Il diabete, quindi, è a sua volta un fattore di rischio per il cancro. Il fattore di crescita insulino-simile può essere ridotto mangiando meno, mentre la sua concentrazione aumenta nelle diete ricche di proteine di origine animale.
Infatti il latte è sconsigliato nei pazienti oncologici. Non a caso il consumo di latte aumenta il rischio di tumore della prostata e dell'endometrio. Anche carni rosse ricche di grassi saturi sono collegate al rischio di cancro di prostata e seno, in quanto esercitano una azione pro-cancerogena. Infatti, sottolinea l'oncologa, vegani e vegetariani sono meno a rischio tumori. Il 40% dei tumori, inoltre, è in relazione all'obesità.
L'alimentazione sana, conclude, è quindi un fattore fondamentale nella prevenzione del cancro, così come lo è per la prevenzione di malattie metaboliche e cardiovascolari.
La dieta incide sul 40% tumori e il 50% dei pazienti chiede consigli
Esperta, "no a zuccheri, proteine animali e alcol, sì a vegetali"