Rubriche

Al Policlinico Gemelli l'Oscar per il trattamento degli ictus

L'ospedale ha ricevuto il 'diamond status' degli Angels Award

Al Gemelli l'Oscar per il trattamento degli ictus

Redazione Ansa

Il percorso aziendale nella gestione del paziente con ictus ischemico della Fondazione Policlinico Gemelli ha ricevuto dall'Eso (European Stroke Organisation) il 'diamond status' degli Angels Award, una sorta di 'Oscar' per il trattamento di tale patologia. L'iniziativa premia ogni anno gli ospedali caratterizzati da elevate performance (dal triage in pronto soccorso, agli esami diagnostici, al ricovero, fino alla dimissione) che abbiano registrato e fornito dati in grado di aiutare la ricerca di settore e di individuare le aree di possibile miglioramento nel trattamento di questi pazienti.

    "I criteri per ottenere lo status 'Diamond' degli Eso Angels Awards - spiega Giovanni Frisullo, docente della Scuola di specializzazione di Neurologia dell'Università Cattolica, Responsabile della Uos Neurologia d'Urgenza e coordinatore del Percorso aziendale del paziente con ictus ischemico del Policlinico Gemelli - si basano sul monitoraggio della qualità tramite una serie di parametri, quali il fatto di avere oltre il 75% dei pazienti con ictus trattati entro 60 minuti di tempo door-to-needle (l'intervallo di tempo in minuti tra l'arrivo al pronto soccorso e la trombolisi in stroke unit) e oltre la metà trattata con un door-to-needle inferiore a 45 minuti.

Il trattamento dell'ictus deve infatti essere effettuato prima possibile, trattandosi di una patologia tempo-dipendente". Altri criteri per ricevere lo status più alto sono: avere oltre il 90% dei pazienti con sospetto ictus sottoposti a Tac/Rmn, oltre il 90% dei pazienti con ictus sottoposti allo screening per disfagia e oltre il 90% dei pazienti con ictus o Tia non dovuto a fibrillazione atriale, dimessi con prescrizione di terapia anti-trombotica. Fondamentale per ottenere lo status è la presenza di una stroke unit o di una terapia intensiva dedicata a questi pazienti in ospedale e di un percorso intraospedaliero che si prenda cura del paziente fin dal primo momento in cui mette piede all'interno del pronto soccorso. 
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it