(ANSA) - MILANO, 05 GIU - Il 'Tram della sensibilizzazione',
per diffondere conoscenza sull'epatite C e invitare i cittadini
a sottoporsi al test di screening, inaugura oggi il suo viaggio
per le vie di Milano nell'ambito della campagna 'Epatite C.
Mettiamoci un punto' promossa da Gilead Sciences.
Come fa sapere Gilead, la malattia si trasmette
principalmente attraverso il contatto con sangue infetto, e
quindi con la condivisione di oggetti per la cura personale come
rasoi, spazzolini da denti, strumenti per la manicure o
pedicure, lo scambio di aghi o siringhe, l'esecuzione di
tatuaggi o piercing con aghi non sterili. Stando alla ricerca,
però, solo 1 su 10 ritiene di essere un soggetto potenzialmente
a rischio epatite C. Una falsa percezione che si rispecchia
nella convinzione che a rischio epatite C siano solo specifici
gruppi di persone: gli intervistati mettono al primo posto i
tossicodipendenti per via iniettiva (46,3%), in seconda
posizione, le persone che si sono sottoposte a trasfusione o
trapianto d'organo (42,90%), al terzo gli alcolisti (30,57%).
Solo 2 italiani su 10 associano tatuaggi (24,8%) e piercing
(23,5%) al rischio epatite C. Quota che diminuisce drasticamente
per le pratiche estetiche (13,6%). (ANSA).
A Milano arriva il tram per sensibilizzare sull'epatite C
Ricerca, 'solo il 20% degli italiani conosce bene la malattia'