(ANSA) - ROMA, 27 GIU - E' una malattia autoimmune che
colpisce il tessuto connettivo, causando indurimento e
restringimento della pelle e degli organi interni. I sintomi,
tra cui il fenomeno di Raynaud e la rigidità cutanea, affliggono
circa 30.
Un recente studio pubblicato a febbraio sul New England Journal
of Medicine suggerisce che questa terapia potrebbe essere utile
nel trattamento di malattie autoimmunitarie, inclusa la
sclerodermia. La sclerosi sistemica (o sclerodermia), della
quale il 29 giugno si celebra la Giornata mondiale, è infatti
una malattia nella quale il sistema immunitario attacca la pelle
e gli organi interni, e la presenza di linfociti B
"autoreattivi" che producono "autoanticorpi" è centrale
nell'insorgenza e nella progressione della patologia". Nello
studio, condotto su 15 pazienti, di cui 4 con sclerosi
sistemica, i ricercatori hanno osservato una riduzione dei
sintomi/segni e dei biomarcatori di malattia con una singola
infusione di cellule CAR-T dirette contro i linfociti B, con un
follow-up di un anno. Per confermare l'efficacia e la sicurezza
della terapia con cellule CAR-T, "e passare dalla speranza alla
certezza di una nuova cura per i pazienti affetti dalle forme
più gravi di sclerosi sistemica - concludono i due ricercatori -
sta per iniziare uno studio clinico multicentrico internazionale
che vede coinvolte numerose Scleroderma Unit costituite grazie
al sostegno di Gils". (ANSA).
Sclerosi sistemica, verso una nuova terapia con le Car-T
Risultati incoraggianti per uno studio sulla malattia autoimmune