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Aviaria, calano i casi in Europa e negativi i test sui bovini

Negli ultimi 3 mesi nel mondo colpite 14 persone

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 LUG - Mentre gli Stati Uniti sono alle prese con l'epidemia di influenza aviaria nei bovini, che ha portato nei giorni scorsi anche al quarto caso umano, l'Europa va in controtendenza. Ieri l'Ecdc, l'Efsa e il Laboratorio di referenza europeo per l'aviaria situato all'Istituto Zooprofilattico delle Venezie ha pubblicato un aggiornamento sulla situazione epidemiologica nel Vecchio Continente da cui emerge che il numero di casi di influenza aviaria negli uccelli (selvatici e domestici) non era così basso dalla stagione 2019-2020. Nel secondo trimestre 2023 sono stati infatti soltanto 42 i focolai registrati in Europa, con poco più di mille animali infetti.
    La gran parte dei focolai sono stati causati da virus A/H5N1, specie negli uccelli selvatici. La Germania, con 13 focolai e 217 animali infetti è il Paese più colpito. In Italia sono stati riscontrati 25 casi, 6 nel pollame e 19 negli animali selvatici.
    Intanto, dopo i casi di aviaria nei bovini in Usa, anche in Europa si è rafforzata la sorveglianza sui mammiferi e finora non sono emersi elementi di preoccupazione. In Italia sono stati sottoposti a test circa 3.200 bovini e capre nelle province in cui il virus dell'aviaria A/H5N1 ha circolato negli ultimi anni.
    I test hanno dato responso negativo. Lo stesso è avvenuto in Germania, dove, oltre agli animali, sono stati testati anche 450 campioni di latte, e in Svezia. Altri Paesi stanno avviando attività di indagine.
    Al di fuori dell'Europa, invece, la circolazione dell'aviaria si è intensificata, sottolinea il rapporto. Complessivamente, oltre ai casi animali, tra marzo e giugno sono stati segnalati 14 nuovi casi umani: 2 in Vietnam, 1 in Australia, 3 in Usa, 6 in Cina, 2 casi fatali rispettivamente in India e Messico.
    (ANSA).
   

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