(ANSA) - ROMA, 09 LUG - "Prima della malattia che ha colpito,
papà, come quasi tutti, non era consapevole di quanto l'amianto
sia ancora diffuso nel nostro Paese e quante vite quindi mette
in pericolo oggi, ma anche domani visto il lungo periodo di
incubazione. La battaglia dell'Osservatorio Nazionale Amianto
(Ona) è dunque una battaglia di civiltà e di giustizia contro
una vera e propria emergenza che papà ha scoperto troppo tardi e
a cui sappiamo, io e la moglie Giulia, che non voleva far
mancare il suo sostegno attivo, e questo anche se il tema non lo
avesse purtroppo riguardato personalmente".
"L'Osservatorio Nazionale Amianto ha registrato una più
elevata incidenza epidemiologica per malattie asbesto correlate
e tumorali tra i nostri uomini in divisa: personale civile e
militare delle Forze Armate, piuttosto che del comparto
sicurezza che richiede un approccio in chiave preventiva - ha
spiegato il Presidente Ona, Ezio Bonanni, - Il caso di Franco Di
Mare è esemplificativo del rischio esponenziale che ha
determinato, e determina tutt'oggi, un numero di casi
inaccettabile, anche tra coloro, come i giornalisti e la
popolazione civile, che non avrebbero dovuto correre alcun
rischio". Il dato sull'impatto dell'uso dell'amianto nel settore
difesa è di 982 casi di mesotelioma, ai quali si aggiungono
tutte le altre patologie, arrivando a sfiorare i 5 mila decessi.
Ecco perché dall'incontro in Campidoglio arriva la richiesta "di
una tregua olimpica, per fermare la contaminazione di aria,
acqua e suolo che, non a caso, si imponeva fin dall'antichità, e
a maggior ragione in questo contesto a partire dal 26 luglio".
(ANSA).
Da Osservatorio Amianto targa in ricordo di Franco Di Mare
In Campidoglio consegnata alla figlia Stella