(ANSA) - ROMA, 18 SET - I bambini in età scolare tra i 5 e i
19 anni rappresentano ora il 33% dei casi di mpox in Burundi,
delineando una nuova sfida mentre le famiglie si preparano per
l'imminente anno scolastico. Lo riferisce una nota dell'Unicef.
"Il numero crescente di casi di mpox tra i bambini in
Burundi, compresi quelli sotto i cinque anni, è profondamente
preoccupante e la loro protezione è la nostra massima priorità",
ha dichiarato France Bégin, rappresentante dell'Unicef in
Burundi. "Inoltre, è fondamentale garantire che tutti i bambini
possano tornare a scuola in sicurezza durante questa epidemia. I
nostri team stanno lavorando a stretto contatto con il ministero
dell'Istruzione per implementare le misure sanitarie nelle
scuole, salvaguardare gli studenti e prevenire ulteriori
interruzioni dell'apprendimento".
Dal primo caso confermato il 25 luglio 2024, il Burundi ha
riportato 564 casi di mpox, di cui il 62,9% fra persone di età
inferiore ai 19 anni, e oltre 1.576 casi sospetti. Ci sono state
1.774 segnalazioni in 34 dei 49 distretti sanitari del Paese,
con i tre distretti sanitari di Bujumbura come epicentro
dell'epidemia.
I bambini e le comunità vulnerabili sono stati al centro di
un'epidemia di mpox in espansione in tutta l'Africa orientale e
meridionale. Con oltre 3 milioni di bambini in Burundi che
stanno tornando a scuola dal 16 settembre 2024, l'Unicef e il
governo stanno intensificando gli sforzi per il loro ritorno
all'apprendimento in sicurezza.
In qualità di partner principale per l'istruzione e la
preparazione alle emergenze, l'Unicef sta fornendo supporto
tecnico al Ministero dell'Istruzione per aiutare a prevenire la
diffusione del virus mpox nelle scuole e sostenere i bambini
colpiti per ridurre il rischio di abbandono scolastico.
L'organizzazione chiede 58,8 milioni di dollari per affrontare
la crescente crisi di mpox in sei Paesi africani, tra cui il
Burundi, dove i bambini sono più colpiti. (ANSA).
Un terzo dei casi mpox in Burundi tra i bambini in età scolare
Unicef, il numero crescente desta preoccupazioni