(ANSA) - TORINO, 20 SET - "Quasi l'80% dei malati di demenza,
più della metà dei quali di Alzheimer, vive a casa e quindi la
malattia viene gestita dai familiari. I servizi funzionano, ma
non sono sufficienti e c'è un grande senso di solitudine.
Il libro, scritto con un linguaggio molto semplice, racconta
la storia di una malattia che "continua a crescere e colpisce
sempre di più il mondo femminile. I due terzi dei soggetti
colpiti sono donne e la mortalità è circa tre volte più elevata
rispetto agli uomini. Inoltre le manifestazioni della malattia e
la sua velocità di sviluppo sono diverse e più pesanti per il
sesso femminile ma anche chi assiste questi malati è
prevalentemente donna. Un prototipo di malattia di genere",
spiega il geriatra che è stato responsabile dell'Unità Alzheimer
dell'ospedale di Orbassano e segue da trent'anni questa
patologia. "Non esiste un farmaco in grado di arrestare la
malattia, ma con il controllo dei fattori di rischio, anche con
l'aiuto dell'Intelligenza artificiale, e uno stile di vita sano,
si può rallentare o prevenire lo sviluppo Prevenire è importante
perché il 40% è causato da fattori di rischio che si aggiungono
a quelli genetici". Proprio l'Intelligenza artificiale,
sottolinea, "può avere un ruolo per la prevenzione della
malattia e anche per l'aspetto terapeutico". (ANSA).
'L'Alzheimer è donna', una guida per familiari e medici
Il geriatra Fantò, 'è un prototipo di malattia di genere'