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Prevenzione infezioni da Hcv e Hiv, a Nisida 'Noi Ci siamo'

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 27 OTT - La consapevolezza sui rischi delle infezioni virali a trasmissione ematica registra standard molto bassi tra le nuove generazioni.
    È per questa principale ragione che l'Epatologia dell'Ospedale Fatebenefratelli di Napoli e Istituto Penitenziario Minorile di Nisida lanciano la campagna informativa "Prevenzione a Nisida: Noi Ci siamo". L'iniziativa sarà presentata martedì alle ore 11:30 presso l'aula conferenze ospedale Fatebenefratelli di Napoli (Via Alessandro Manzoni 199).
    L'iniziativa - resa possibile grazie al contributo non condizionato di Abbvie - si pone l'obiettivo di sensibilizzare e informare i giovani detenuti sulle modalità di trasmissione e prevenzione delle infezioni ematiche come HIV e HCV (epatite C).
    " Richiamare l'attenzione degli adolescenti è fondamentale.
    Soprattutto riguardo l'epatite C la percezione dei rischi legati a questa grave patologia è ancora molto limitata», afferma Vincenzo Iovinella, responsabile epatologia e malattie infettive Ospedale Madonna del Buon Consiglio Fatebenefratelli, che aggiunge: «grazie ai recenti progressi della medicina, oggi abbiamo a disposizione trattamenti in compresse che possono eradicare il virus in sole 8-12 settimane".
    Tuttavia, nonostante l'Organizzazione Mondiale della Sanità abbia avviato un programma per l'eradicazione del virus HCV entro il 2030, i programmi di prevenzione, che dovrebbero partire dalla conoscenza delle modalità di contagio, spesso non raggiungono le fasce più vulnerabili della popolazione.
    La campagna "Prevenzione a Nisida: Noi Ci siamo" mira a colmare questo divario informativo, portando tra i giovani detenuti dell'Istituto di Nisida conoscenze chiare sulle modalità di contagio e informazioni cruciali sulle possibilità di cura grazie ai farmaci antivirali ad azione diretta (DAAs).
    La stessa convinzione è stata espressa da Gianluca Guida, Direttore dell'Istituto Penale per Minorenni di Nisida che sottolinea quanto "educare alla prevenzione sia un aspetto chiave per favorire una buona salute e ridurre il rischio di malattie nel lungo termine. Coltivare precocemente la prevenzione permette di identificare e gestire i fattori di rischio prima che diventino problemi gravi". (ANSA).
   

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