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Mortalità tra le più basse per infarto miocardico

Ospedale di Ascoli Piceno al quinto posto in Italia

Redazione Ansa

(ANSA) - ASCOLI PICENO, 12 NOV - La provincia di Ascoli Piceno è al quinto posto nella classifica nazionale per il numero di casi di mortalità a seguito di infarto miocardico acuto, con un tasso percentuale del 6,03% a un anno, ed è al ventunesimo posto, e dunque ha una mortalità tra le 21 più basse in Italia, a 30 giorni con un tasso percentuale del 4,98%. Un risultato importante - ancora di più considerando che la media nazionale a un anno è dell'8,57% e a un mese del 7,13% - "a dimostrazione ulteriore di quanto l'unità operativa complessa di cardiologia e Utic dell'ospedale 'Mazzoni' dell'Azienda sanitaria territoriale di Ascoli, dove afferiscono i pazienti colpiti da infarto miocardico acuto della provincia o che si trovano nel Piceno, sia sempre più un'eccellenza nel panorama nazionale" fa sapere l'Ast di Ascoli.
    I dati sono dell'edizione 2024 del Programma nazionale esiti (Pne) elaborato dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e fanno riferimento all'attività assistenziale erogata nell'anno 2023 da oltre 1.300 ospedali pubblici e privati. "Il risultato è in continuità con il passato - dice il direttore dell'unità operativa complessa di cardiologia e Utic dell'ospedale 'Mazzoni' di Ascoli Piceno, Pierfrancesco Grossi -. La rete dell'infarto e dell'angioplastica primaria h24, che fa capo all'emodinamica del nostro reparto, funziona bene e fornisce questo livello di prestazioni da oltre 15 anni a tutta la provincia. Siamo riusciti a mantenere bassa la mortalità nonostante negli ultimi 10 anni sia aumentata la complessità dei pazienti, che sono più anziani e dunque con più patologie associate che li rendono maggiormente fragili".
    Per Grossi, questo risultato pone l'ospedale Mazzoni ai vertici della cardiologia a livello nazionale, "è segno dell'ottimo funzionamento della rete cardiologica provinciale ed è il frutto del lavoro svolto dai professionisti che operano nel percorso dell'infarto". (ANSA).
   

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