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Ictus e demenze, accordo San Raffaele-Univ.Shanghai sulla ricerca per nuove cure riabilitative

Impegno per scambio di dati e studi per il recupero pazienti

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 DIC - Cooperare nella ricerca nel campo della riabilitazione motoria e cognitiva, con un interesse specifico nella stimolazione transcranica non invasiva, nella diagnosi precoce della demenza e nell'approccio ai deficit a seguito di lesioni cerebrali acute e croniche progressive: sono questi gli obiettivi di ricerca contenuti in un protocollo d'intesa sottoscritto da l'IRCCS San Raffaele e la Shanghai University of TraditionalChinese Medicine, The Engineering Research Center for TCM IntelligentRehabilitation, Ministry of Education Shanghai.
    L'accordo è stato siglato da Massimo Fini, Direttore Scientifico dell'Istituto romano e da Jian-Guang Xu, Direttore della Facoltà di Medicina Tradizionale cinese dell'Università di Shanghai a margine della visita di una delegazione di medici e tecnici dell'Università cinese presso le strutture di ricerca e di assistenza clinica dell'IRCCS San Raffaele prima in via di Val Cannuta poi in via della Pisana.
    "Si tratta del gruppo più influente in ambito di Medicina Fisica e Riabilitativa della Repubblica Popolare cinese" ha sottolineato Massimo Fini, Direttore Scientifico dell'IRCCS San Raffaele "che estende la propria rete assistenziale su numerose città della Paese sud-orientale (oltre a Shanghai, Wu-xi, Jiang, Wuhan) in ospedali che complessivamente contano oltre 10.000 posti letto".
    "Il protocollo" ha spiegato Paolo Maria Rossini, responsabile del Dipartimento Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell'IRCCS San Raffaele "prevede uno scambio periodico di informazioni ed expertise. Le attività includeranno lo scambio di informazioni scientifiche, la conduzione congiunta di progetti di ricerca, scambi di scienziati ed esperti tecnici, formazione di giovani ricercatori, organizzazione di workshop, seminari e incontri, e altre forme di cooperazione scientifica e tecnologica".
    "L'idea alla base è quella di riuscire a far fronte ai deficit funzionali a lungo termine causati da malattie o lesioni cerebrali quali l'ictus che dal 2015 è diventato la principale causa di morte e disabilità in Cina" ha commentato Jian-Guang Xu. Secondo il China Stroke High-riskPopulation Screening and Intervention Program, nel 2020 circa 17,8 milioni di adulti in Cina hanno sofferto di ictus, con 3,4 milioni che hanno avuto il loro primo ictus e altri 2,3 milioni ne sono morti. (ANSA).
   

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