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La cura della pelle fa sempre più breccia tra gli uomini

Esperta, si rischia dipendenza mossi da ideali irraggiungibili

La cura della pelle fa sempre più breccia tra gli uomini

Redazione Ansa

   Un italiano su 2 acquista prodotti per la skin care, di questi il 45% li usa ogni giorno, il 35% più volte al giorno. Si tratta di 7 donne su 10, ma la cura della pelle fa breccia anche tra i maschi, 1 su 5 compra cosmetici ad esempio con azione anti-aging.

Sono alcuni dei dati emersi da un'indagine di EngageMinds Hub, Centro di ricerca dell'Università Cattolica di Cremona. Per 2 persone su 5 avere una pelle perfetta serve ad aumentare l'autostima, col rischio dipendenza per l'uso di questi prodotti, specie tra i giovanissimi che sono più insicuri e in balia di standard estetici sempre più esigenti dettati spesso dai social.

    Dallo studio si vede che l'uso dei prodotti di bellezza, creme e cosmetici, è ormai parte integrante della routine quotidiana di molte persone spinte dal desiderio di valorizzare la propria immagine e sentirsi anche più sicure di sé. Infatti, se è vero che poco più di 1 su 2 lo fa per proteggere la propria pelle, quasi il 50% degli italiani li usa invece per sentirsi a proprio agio con se stessi. Quasi 4 su 10 ne fa uso per aumentare la propria autostima. Il report evidenzia anche che il 32% degli italiani utilizza cosmetici per apparire più giovane, il 26% per sentirsi approvato e il 25% per avere un'immagine professionale.

    Secondo Guendalina Graffigna, direttore del Centro di ricerca EngageMinds Hub della Cattolica e responsabile scientifico dell'indagine, è evidente il ruolo della skin care per sentirsi perfetti, amplificato dai modelli di perfezione irraggiungibile proposti dai media e dai social network, che può condurre a insicurezze profonde e aspettative distorte sul proprio aspetto fisico. Il rischio è che si crei una dipendenza da approvazioni esterne e da standard estetici sempre più esigenti, atteggiamento che può incidere negativamente sulla salute mentale dei più giovani portandoli, nei casi più estremi, allo sviluppo di ansia, depressione e disturbi alimentari, quelli che vengono chiamati i dark side della bellezza, continua Graffigna.

    "Verrebbe compromessa anche la costruzione di un'identità personale solida e autentica, poiché i giovani potrebbero basare il proprio valore unicamente sull'apparenza esteriore", conclude. 

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