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Neurochirurgia ad Ancona, circa 200 interventi 'awake'

Trignani, tecnica per tutti i pazienti dalla spina al cervello

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 12 MAR - Operare tutti i pazienti neurochirurgici con la tecnica 'Awake', da svegli, dalla spina al cervello. È lo step ulteriore che sta applicando la Neurochirurgia Generale con Particolare Interesse Pediatrico dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche (Aoum) ad Ancona. Una sorta di ritorno al sistema scientifico primordiale, quando non esisteva l'anestesia e gli interventi venivano effettuati da svegli: sono stati finora circa 200 interventi di questo tipo ad Ancona; l'operazione si umanizza sempre più e si accorciano degenze e recuperi. Questa settimana si celebra la Giornata mondiale del Cervello che sollecita la pubblica consapevolezza nei confronti della ricerca sul cervello.
    Tante le storie di utilizzo della tecnica in "awake" con pazienti intenti in varie attività durante gli interventi: una ristoratrice abruzzese, seduta sul lettino, amalgamava gli ingredienti delle olive all'ascolana mentre l'equipe del dottor Roberto Trignani, che guida la Neurochirurgia, interveniva sul suo cervello; una mamma allattava il neonato. Una giovane paziente, durante la pandemia da Covid-19 poté chiamare al telefono la mamma in Albania durante l'operazione; una 12enne raccontava le barzellette alla madre. Ad un 30enne venne fatto indossare un visore di realtà virtuale per un rilassamento psicofisico.
    La Neurochirurgia, guidata da Trignani, applica questa tecnica da oltre dieci anni. Oggi la percentuale di pazienti candidabili è in aumento grazie a un altissimo livello di specializzazione e alla multidisciplinarietà da rendere il centro di Torrette quasi un unicum. "Per noi, a livello tecnico, dopo tanti anni intervenire su pazienti da 'svegli' è diventata quasi una routine - spiega Trignani -. Stiamo lavorando per rendere la struttura sempre più dedicata alla tecnica in 'Awake', aumentando anche il grado di funzioni da monitorare a seconda dei pazienti. Un'evoluzione grazie a metodiche sempre più affinate che consente di allargare i campi di attuazione: dalle aree motorie e del linguaggio fino alla vista e alle altre funzioni cognitive. Il paziente non è più passivo ma è sveglio", "non prova dolore e collabora alla riuscita dell'intervento, segnalando sensazioni, modifiche del quadro neuropsicologico e funzionali, da qui la 'Neurochirurgia funzionale'.
    Il percorso prevede tre step chiave per un'equipe affiatata: la preparazione psicologica del paziente - la dottoressa Silvia Bonifazi della Psicologia ospedaliera diretta dalla dottoressa Oriana Papa -, le procedure del neuro anestesista - il dottor Edoardo Barboni, responsabile della struttura di Neuroanestesia e Tipo - e l'intervento dei chirurghi. Nell'evoluzione scientifica e tecnologica entra in campo anche l'Intelligenza artificiale "già presente in alcuni percorsi diagnostici e chirurgici e andrà applicata sempre di più". (ANSA).
   

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